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Non è certamente un avversario imbattibile, ma neanche da sottovalutare: il Cagliari di Massimiliano Restelli arriva all'Olimpico Grande Torino con una vittoria alle spalle, e tanta voglia di invertire quel trend certamente poco fortunato lontano dalla Sardegna. I rossoblù, infatti, in tutte le trasferte effettuate, hanno subito 2 o più gol (vittoria di San Siro a parte), dimostrando una fragilità difensiva notevole.
Ma andiamo a conoscere meglio gli interpreti della linea a 4 davanti a Storari. Il simbolo della retroguardia sarda è senza subbio Bruno Alves: il portoghese campione d'Europa con la sua Nazionale è stato uno dei pezzi pregiati del mercato rossoblù, ha giocato tutte le partite di questo campionato dal 1' al 90', e aveva iniziato alla grande anche in zona gol, segnando una splendida punizione contro il Bologna. Al suo fianco, ci sarà con tutta probabilità Luca Ceppitelli, anch'egli titolare quasi inamovibile: bravissimo sulle palle alte, il difesnore ha dimostrato di andare in difficoltà nell'uno contro uno, e se puntato, può farsi saltare con molta facilità. Sulle fasce, infine, molta scelta per Rastelli: escludendo l'infortunato Murru, rimangono Capuano (jolly difensivo), ma soprattutto Pisacane e Isla. Il cileno è uno dei giocatori con maggiore esperienza internazionale, ha vinto due Copa America col Cile, e ha i numeri per fare male quando si affaccia in proiezione offensiva; Pisacane, dalla sua, ha devuttato quest'anno - a 30 anni - nel massimo campionato italiano, e dunque non ha di certo nelle sue corde partite di cartello come i due compagni di reparto.
Una sfida difficile, contro una squadra preparata ma non irreprensibile dietro: il Toro può e deve provare a fare la partita dal 1' al 90', contro questo Cagliari si può.
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