In occasione della cena di Natale della Cairo Communication, svoltasi lunedì 16 dicembre presso l'Hotel Principe di Savoia a Milano, il presidente del Torino Urbano Cairo ha tenuto un lungo discorso, trattando numerosi temi legati al mondo Toro. Dalla contestazione agli anni in granata il Presidente alessandrino ha espresso il proprio punto di vista. "Ho preso una squadra fallita, senza centro sportivo e palloni e l’ho riportata in Serie A nella parte sinistra della classifica. I tifosi vogliono di più e li capisco, tutti vogliono di più".
LE VOCI
Torino, Cairo: “Motivato come il primo giorno, anche Pianelli e Rossi contestati”
Cairo: "La gente mi chiedeva sempre di rimanere in Serie A"
—Cairo è tornato a parlare dell'attuale clima di contestazione e affrontando il discorso ha voluto riassumere i risultati ottenuti durante gli anni in granata: "La gente mi chiedeva di rimanere sempre in Serie A e in questi ultimi 12 anni abbiamo anche finito il campionato per 8 volte nella parte sinistra della classifica. Per nove volte siamo arrivati davanti all’Udinese, per sette al Bologna. L’unica squadra che riconosco aver fatto meglio di noi è l’Atalanta, ma prima che arrivasse Gasperini era sempre dietro di noi. Negli ultimi tre anni siamo stati vicini all’andare in Europa, a volte non siamo stati fortunati, altre non ci hanno aiutato gli arbitri, anzi, ci hanno penalizzato". Il Presidente granata ha poi parlato della situazione al Torino prima del suo arrivo, in particolare di quando il club si trovava sotto la presidenza di Pianelli e Rossi: "Una volta il Torino era il Grande Torino, poi negli anni ’70 Pianelli vinse lo scudetto e fece molto bene ma due anni prima che andasse via c’era uno striscione con scritto ‘Pianelli vattene”. Un certo Sergio Rossi, che metteva 5 miliardi di lire all’anno, veniva contestato perché non andava allo stadio. La situazione qua è questa: tutti sono stati contestati”.
Cairo: "Nel Toro ho messo 72 milioni, se arrivasse uno più ricco…"
—Urbano Cairo si è successivamente soffermato sulle ultime voci riguardanti una possibile cessione: "Se dovesse arrivare uno bravo e ricco, che ci mette un sacco di soldi, ma benissimo! Anche perché darebbe qualcosa anche a me. Io al Torino ho messo 72 milioni e non è poco. C’è chi mi dice che non sono tanti, io rispondo ‘ma siamo folli'. Io sono motivato come lo ero il primo giorno". Infine il Presidente ha parlato anche della sua passione per il Milan durante l'infanzia, passata in secondo piano da quando è diventato Presidente del Torino: "Da bambino tifavo Milan e il Toro era la mia seconda squadra, da quando l’ho preso però penso solo al Toro e non ho mai pensato a nient’altro”.
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