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Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha parlato oggi ai microfoni dei giornalisti a margine della presentazione de "L'economia", nuovo settimanale di proprietà RCS. Il numero uno granata si è soffermato, come spesso accade, a parlare anche del momento del suo Torino. "A me non interessa l'ottavo posto, quanto più il fatto di lanciare i giovani e dare il massimo nelle ultime undici partite di campionato". Undici partite che suonano soprattutto come un test per i giocatori più giovani della rosa, in vista di un futuro lancio da titolari. "Mihajlovic sta facendo bene con i vari Lukic, Gustafson e Boye, che è già stato coinvolto in precedenza, in modo da poterli verificare bene. E stiamo vedendo, infatti, che sono anche bravi. Non stiamo a drammatizzare l'ottavo posto, non fa grande differenza", sottolinea il patron granata.
Lunedì c'è Lazio-Torino, e sarà soprattutto il duello tra Belotti e Immobile. "Due giocatori che il Torino ha messo nelle condizioni migliori per esplodere". Il presidente ha poi continuato parlando dei due giocatori: "Immobile da noi ha fatto benissimo, poi è andato via e ha fatto meno bene. Ora, col ritorno in Italia, sta facendo nuovamente vedere buone cose, io sono contento per lui perchè gli sono affezionato". Sul Gallo, invece: "E' migliorato in un modo incredibile, e oggi è tra i migliori centravanti in Europa. E' capocannoniere non avendo giocato tutte le partite, quindi bene".
"Il patron granata poi ha anche parlato della ventilata fusione tra Cairo Communication e RCS: "È uno dei temi sul tappeto. Vedremo se diventerà realtà o no, non è scontato e non lo era già da prima", ha affermato in merito. Sulla situazione del gruppo editoriale di Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, l'editore di Masio ha chiarito: L’idea di produrre dei dividendi per RCS? Con calma, ci stiamo lavorando: abbiamo fatto sei mesi di lavoro pazzesco” ha detto l’imprenditore, che ha posto degli obiettivi chiari e precisi per il gruppo editoriale milanese: “vogliamo mantenere i dipendenti o anzi assumerne di nuovi; ridurre il debito e poi, appunto, provare a vedere se riusciremo a ridistribuire gli utili. Bisognerebbe sempre fare così, ma dopo anni di sprechi non è facile".
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