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"Progetti, calciomercato e non solo. Urbano Cairo è intervenuto ai microfoni di RMC Sport, durante la trasmissione Maracanà. Tanti i temi trattati, ma una menzione speciale va al capitano Andrea Belotti; sempre più fulcro del progetto granata: "Non mi piace mai rappresentare una squadra in un solo giocatore, abbiamo tanti profili importanti in rosa. Belotti è chiaro che è un giocatore importante, ma nel pacchetto avanzato abbiamo tante soluzioni, come Iago Falque e lo stesso Niang, che da centravanti ha offerto ottime prestazioni. Non abbiamo neanche un solo giocatore in prestito: i nostri calciatori sono tutti di proprietà. La rosa è ampia e siamo un team solido, con un allenatore dalle grandi capacità: per Mazzarri non era facile subentrare, ma ha portato a casa tanti punti nel girone di ritorno".
"E il rapporto con il tecnico di San Vincenzo è più forte che mai: "Amo la sua attenzione ai dettagli e la capacità di far crescere i giovani. Il nostro è un progetto ampio, sano e lungimirante: 4 volte su 5, negli ultimi anni, ci siamo piazzati nella parte sinistra della classifica. Oggi il Torino lotta per qualcosa di più della retrocessione, grazie anche a un settore giovanile che ha fatto benissimo nel recente passato". Inevitabile la menzione a Cristiano Ronaldo, vero colpo dell'estate del calciomercato nostrano. Ma che impatto avrà l'arrivo del portoghese sul movimento calcistico italiano? "Con l'arrivo di Ronaldo la Serie A ha assunto una dimensione molto più importante - ha proseguito Cairo - l'interesse si è propagato su tutte le squadre, non solo sulla Juventus. In questa sessione di calciomercato, tra acquisti e riscatti, il Torino ha speso 49 milioni di euro: è la più importante campagna acquisti che io abbia mai fatto. Con l'arrivo di Ronaldo, investimenti anche importanti sono purtroppo passati in secondo piano. Va bene comprare giocatori importanti, ma poi in fin dei conti si gioca in 11 e la panchina demotiva i calciatori: lo stesso Mazzarri mi ha chiesto solo un acquisto in difesa e forse a centrocampo, davanti siamo assolutamente coperti".
Tante idee, ma nessun nome specifico: "Juan Jesus? Dietro abbiamo 6 centrali di difesa, anche se due di essi si sono fatti male. Non faccio nomi, anche se dietro qualcosina certamente verrà fatta". Poi è tempo di parlare di obiettivi, ma anche in questo caso il presidente Cairo non si sbilancia: "Gli obiettivi per la prossima stagione? Una bella domanda alla quale non darò risposta (ride, ndr.). Mihajlovic ad esempio, in questo senso, quando arrivò da noi due anni fa si sbilanciò forse un po' troppo con le promesse e le aspirazioni. Creare delle aspettative eccessive può non essere giusto: a volte le cose si possono pensare ma è meglio non dirle. L'obiettivo è quello di lavorare a fari spenti, per conseguire risultati sportivi all'altezza".
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