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TURIN, ITALY - NOVEMBER 29: M Baye Niang (L) of Torino FC is challenged by Riccardo Brosco of Carpi FC during the TIM Cup match between Torino FC and Carpi FC on November 29, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
"Si è rotto qualcosa tra Niang e i tifosi del Torino. La precaria forma fisica del ragazzo, l'atteggiamento a tratti indolente e le brutte prestazioni di inizio stagione hanno scavato un solco evidente tra il giocatore e la tifoseria. Una possibilità, poi due, poi tre. Poi basta: i tifosi si sono stufati. Tanto che ora nemmeno una prestazione positiva del senegalese riesce a strappare qualche applauso alla curva. Un paio sgroppate sulla fascia, qualche dribbling accompagnato da un certo entusiasmo, ma al momento della sostituzione i fischi. I soliti fischi. Non una novità, visti i precedenti. Ma questa volta - ad essere sinceri - si potevano evitare. Già, perché se è vero che Niang da inizio stagione a questa parte si è spesso dimostrato 'pigro' e poco concreto, ieri sera qualcosa in più si è visto. Specialmente dal punto di vista dell'atteggiamento.
""Niang ha fatto bene, ma non mi sono piaciuti i fischi dei tifosi - ha esordito un Mihajlovic evidentemente stizzito nella conferenza post-partita (LEGGI QUI) - Si può fischiare chi non si impegna, e non è questo il caso". Insomma, il tecnico si è schierato apertamente dalla parte del senegalese. E come dargli torto. Una scelta quasi inevitabile (almeno in questo caso) vista la prestazione positiva del ragazzo che, tra le altre cose, ha fornito un assist al bacio in occasione del 2-0 di Belotti. Ai tifosi però non è bastato. Ecco allora al momento della sostituzione l'ormai consueta colonna sonora di fischi, che spesso ha accompagnato Niang fuori dal campo in questo turbolento avvio di stagione. Fischi questa volta immeritati. Per lo meno per quanto fatto vedere sul rettangolo vede, con il senegalese che ha spesso creato superiorità numerica nelle zone più 'calde' del campo.
"Certo, il Carpi è stato poco più che una vittima sacrificale per il Torino e il mirino del senegalese è ancora da calibrare; ma i segnali sono stati tutto sommato positivi. Anche per questa ragione, Sinisa Mihajlovic a fine gara ha fatto fatica a comprendere la reazione negativa da parte del pubblico.“Niang ha fatto cose buone e qualche errore - ha continuato il tecnico serbo - ma i fischi sono ingiusti, così non si aiuta. Lui è un patrimonio della società, bisogna aiutarlo. È stata una buona prova, è questo quello che conta". Per il Torino infatti, Niang non rappresenta soltanto un patrimonio tecnico; ma anche un patrimonio economico e in quanto tale va tutelato. Ora occorre provare ricominciare da zero e tentare - per il bene di tutti - di sostenere (o quanto meno tollerare) un ragazzo che sì ha fatto molti errori, ma che allo stesso tempo sembra aver voglia di rimettersi in discussione.
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