Paolo Vanoli ha iniziato a conoscere il mondo granata da nuovo allenatore del Torino, partendo dai luoghi che ne raccontano la storia. Ieri ha visitato il Filadelfia e lo Stadio Olimpico "Grande Torino", in programma a breve la salita al Colle di Superga. Ad accompagnarlo - oltre a Vagnati, Barile e Moretti nelle vesti di ciceroni - anche lo staff che seguirà Vanoli, capitanato da Lino Filipe Neves Godinho, che in granata ricoprirà come a Venezia il ruolo di vice allenatore. Scopriamo meglio ora chi è Godinho.
focus
Torino, chi è Godinho: vice di Vanoli, decisivo l’incontro a Mosca
Godinho, dai primi passi in Portogallo al Qatar fino al ritorno in Europa
—Nato il 7 gennaio 1986 in Portogallo nel comune di Almada, distante una decina di chilometri da Lisbona, Godinho viene incuriosito presto dall'attività di allenatore e di collaboratore tecnico. Raccoglie le primissime esperienze in patria, partendo da Scuola calcio e Settore giovanile, al Belenenses e all'Amora. Poi il Benfica, un'opportunità che si presenta all'età di 18 anni. Godinho viene inserito tra gli allenatori incaricati di seguire i giovanissimi della Geração Benfica e si approccia così a un ambiente professionistico nel vivaio del club più titolato del Portogallo. Nel 2011, dopo sei anni al Benfica, arriva la chiamata del Qatar. Godinho viene opzionato per la Nazionale femminile e parte alla volta di Doha. Ricopre l'incarico di assistente per un anno prima di passare alle Nazionali giovanili maschili, con cui lavora dal 2015 al 2020 nelle vesti di vice allenatore. Nel frattempo, oltre all'esperienza raccolta sul campo seguendo negli anni tutti i gruppi tra Under 17 e Under 21, Godinho prosegue gli studi conseguendo la licenza Uefa A nel 2018. Nel 2020 un nuovo cambio di rotta. Godinho saluta il Qatar e fa rientro in Europa dove lo attende Joao Carlos Pereira, scelto dal Grasshoppers come guida tecnica per la stagione 2020-2021. Godinho si accasa in Svizzera entrando nello staff di Pereira come vice. Si tratta della prima esperienza tra i professionisti, in una stagione che si conclude con la vittoria del campionato e la promozione nella massima serie. Nel 2021-2022 Godinho segue ancora Pereira in Portogallo al Coimbra sempre da allenatore in seconda in un'esperienza meno fortunata e durata appena 2 mesi.
Torino, l'incontro con Vanoli e una nuova era
—Nel mentre avviene un incontro chiave per Godinho, quello che lo porterà in Italia. Reduce dall'esperienza in Qatar, Godinho va in Russia a trovare l'amico Scienzi, preparatore atletico di Vanoli allo Spartak Mosca, che fa da intermediario e presenta i due. A raccontarlo lo stesso allenatore granata in un'intervista rilasciata a marzo a Cronache di Spogliatoio: "Ho conosciuto questo ragazzo allo Spartak. Era venuto un giorno a trovarmi, ho visto alcuni suoi lavori, veniva dal Qatar. Si chiama Lino Filipe Neves Godinho ed è portoghese. Mi ha stuzzicato e oggi è il mio vice". Ognuno dei due inizialmente prosegue il proprio cammino: Godinho segue Pereira al Coimbra, Vanoli resta in Russia. Quando Vanoli firma con il Venezia e deve decidere lo staff da portare in laguna si ricorda di quel ragazzo incontrato a Mosca che parla cinque lingue e vanta già esperienza internazionale, così lo chiama: "Ho cercato una persona con una mentalità opposta a quella italiana per vedere se mi può insegnare qualcosa professionalmente e di metodo". Da qui un nuovo capitolo: Godinho approda in Italia e diventa l'ombra di Vanoli in Serie B al Venezia. Un binomio che arriverà ora a Torino e che si fonda sull'idea molto chiara di Vanoli in merito al ruolo di vice: "Un collaboratore deve sempre dire quello che pensa, non è facile per questioni di carattere. Quando scelgo i collaboratori li scelgo anche per l’aspetto umano. Se vuoi dare il massimo la tua testa deve pensare come quella del tuo allenatore. Se non pensi come un allenatore, non puoi arrivare preparato o sapere cosa dirà l'allenatore".
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