toro

Torino-Chievo: voglio vedere chi ha gli attributi per restare e chi no…

Manolo Chirico
Tocco di Mano / Da Jansson a Gaston Silva, passando possibilmente per Ichazo e magari Rosso. Oggi il risultato è secondario

La stagione volge al termine ed è giusto che il club inizi a fare le proprie valutazioni. Come è fisiologico che sia, non tutti i giocatori resteranno in granata anche per la prossima stagione: alcuni andranno via per merito, altri per demerito.

E se il blocco titolare è stato valutato con attenzione e dovizia di particolari, lo stesso non si può dire per chi ha giocato meno, per i vari gregari di sorta. Ecco perché Torino-Chievo sarà l'occasione giusta per testare al meglio questi ultimi e capire se possono o no essere utili alla causa venturiana.

Oggi, mi piacerebbe vedere la grinta di Jansson che senza timori reverenziali gioca al posto di capitan Glik, senza farlo rimpiangere. Dimostrando di aver appreso e non poco da chi è qui da più tempo, mettendo in pratica tutto ciò che ha imparato negli allenamenti, dando una certa soddisfazione a tutto l'ambiente.

In Torino-Chievo, mi piacere vedere il coraggio di Ichazo: pronto a difendere i pali, guadagnandosi così la permanenza sotto l'ombra della Mole. Padelli ha già dimostrato il proprio valore e nessuno è qui a negarlo, detto questo, non avrebbe alcun senso rispedire al mittente il giovane uruguaiano, senza averlo mai visto all'opera.

Contro i gialloblù vorrei vedere il livello massimo di concentrazione possibile, da parte di Gaston Silva. Che all'andata giocò, considerata la squalifica di Moretti, sbagliando diversi interventi. Mi piacerebbe capire una volta per tutte di che stoffa è fatto il ragazzo: seta di gelso o banale lana grezza.

Oggi in Torino-Chievo, sarebbe importante riuscire a capire chi ha o meno gli attributi per restare in granata, tra i ragazzi giovani e meno giovani. Come il Tata Gonzalez, ma anche lo stesso Basha il cui contratto è in scadenza e per ora non ci sono cenni d'intesa sul possibile rinnovo.

Per finire, sarebbe bello vedere entrare in campo Rosso e segnare un gol. E non per poterci rifugiare nella solita retorica da quattro soldi - oggi la leggerete da diverse parti - in cui si racconta ''l'ascesa del giovane talento che arriva in Prima squadra dopo anni di rinunce e sacrifici, segnando quindi un goal bla, bla-bla, bla-bla-bla...''.

No grazie, questa pantomima da libro Cuore non ci interessa. La lasciamo volentieri ad altri. Qui si analizzano i fatti e questi ci dicono che un esordio con gol sarebbe un segnale importantissimo nei confronti del resto del gruppo. Un po' come a dire: ''Fate attenzione 'big' dell'attacco. Perché alla prossima distrazione, c'è un giovane pronto a farvi le scarpe''.

Questo è ciò che mi piacerebbe vedere in Torino-Chievo, segnali utili per capire chi potrebbe vantare il diritto di prenotare una 'poltrona' per la prossima stagione e chi onestamente è giusto che si faccia da parte. Del risultato della partita in sé, invece, mi interessa poco o niente.