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Torino-Como 1-0, Vanoli: “Vittoria da DNA Toro, questo mese ci è servito da lezione”

Redazione Toro News

Il tecnico granata è intervenuto anche ai microfoni di Torino Channel per commentare la vittoria.

Buonasera mister Vanoli, il Toro torna a fare tre punti in casa: è soddisfatto questa sera? “Molto, faccio i complimenti a questi ragazzi perché hanno fatto una partita con i valori del Toro, combattendo e lottando nelle difficoltà, perché siamo usciti da un periodo difficile o perlomeno abbiamo messo la testa fuori. Sappiamo che c'è tanto da lavorare però questa prestazione è una prestazione che fino ad oggi non c'era mai capitato, nella sofferenza. Però è anche una lezione, una lezione che dobbiamo tenere in tasca perché se in questo mese qua abbiamo avuto quattro sconfitte vuol dire che qualche cosa avevamo sbagliato, e i ragazzi lo sanno e adesso c'è una nuova ripartenza, sapendo che c'è tanto da lavorare”.

Un altro aspetto però positivo in controtendenza con le ultime partite è la rete inviolata: questo fa piacere? "Sì, questo fa piacere. Avevamo detto questa settimana ma già da un po’ di tempo di concentrarsi un po’ più sul focus di non tentare di prendere gol, ma non solo da parte dei difensori, da parte di tutti, perché io penso che le punte abbiano fatto un lavoro straordinario e perché quando non si prende gol è un lavoro di squadra. Siamo stati molto più attenti e abbiamo commesso meno di attenzione, perché questi ragazzi penso che, come ho sempre detto, avessero peccato non di qualità ma un po’ di attenzione. Però dobbiamo anche capire che quello che abbiamo sbagliato prima ci ha messo anche la paura di giocare a pallone, infatti siamo stati, soprattutto il primo tempo, un po’ poco fluidi, poco capaci di attaccare la linea, e questo deve essere un punto su cui dobbiamo riflettere”.

Parlava di attaccanti, l'ha decisa un suo cambio, un ragazzo del 2005, Njie: è una bella storia quella di questa sera per lui? "Ho sempre detto dall'inizio che io ho bisogno di un gruppo di giocatori e in questo gruppo porto tanti primavera ad allenarsi con me, ma non li porto a fare le figurine, li porto a vedere di provare a farli crescere e fargli capire che cos'è la prima squadra, fargli capire che cos'è il DNA Torino e fargli capire come ci si allena sopra. Poi come ho sempre detto con l'assenza di Zapata si è ancora aperta una finestra importante per quello che riguarda gli attaccanti e questo ti fa capire che un allenatore ha coraggio, non guarda in faccia all'età, e stasera ha risposto bene”.

Vittoria e porta inviolata: che cos'altro si porta via da questa sera, un po’ di consapevolezza? “Mi porto via che ho visto una squadra determinata a raggiungere un risultato è questo che penso che era quello che cercavo, perché sento un po’ mia questa prestazione, con questo carattere…a volte i risultati bisogna anche raggiungerli così”.

L'ultima cosa: adesso c'è la Roma, una trasferta notoriamente complessa… “Assolutamente, lo sappiamo. Sappiamo che è una squadra fortissima, però abbiamo le nostre armi, l'abbiamo dimostrato già all'inizio del campionato e dobbiamo saperla affrontare”.

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