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gazzanet
E' passato appena un mese dalla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, eppure nel mondo Toro sono accadute una mole tale di eventi - spesso con sentimenti contrastanti tra loro - che sembrano passate epoche.
"Il mercato, ad esempio: l'attacco ha perso il protagonista dell'anno (perlomeno in quanto a minuti), Quagliarella, lasciando spazio al ritorno di Immobile. Sul campo ancora di più: la sconfitta di Napoli, il caso della non-esultanza di Quagliarella stesso, la sconfitta con l'Empoli, poi gli accenni di ripresa contro Frosinone e Sassuolo, prima delle nuove delusioni di Firenze e Verona, e del limbo Sampdoria. Insomma, un ritmo infernale, sia dal punto di vista fisico (7 partite in 31 giorni, quasi una ogni quattro) sia da quello mentale (le prestazioni altalenanti, insieme al mercato, non possono non incidere sulle prestazioni e sulla testa del gruppo). Ora, però, le acque perigliose del calendario sono alle spalle, e i granata si affacciano finalmente su un mare piatto e regolare.
"Di qui fino alla fine di marzo, infatti, i granata avranno l'opportunità di concentrarsi esclusivamente sul campionato, con i consueti ritmi: una partita a settimana, possibilità di allenarsi con tranquillità e di gestire al meglio la rosa, sotto ogni aspetto. Le prime sfide, contro Chievo, Palermo e Carpi sono alla portata del Torino, prima della serie di partite contro avversarie di livello come Milan, Lazio e Juventus, con il Genoa in mezzo: quella fase che, all'andata, coincise con la prima franata vera del gruppo di Ventura.
"Lo spazio e le condizioni per tornare a macinare punti, dunque, ci sono. La direzione definitiva della stagione del Torino potrà dipendere (anche) da questi.
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