Pausa Nazionali, terminata, si torna al campionato: impegno importante per il Torino che domenica pomeriggio - fischio d'inizio alle ore 15.00 - sarà di scena all'Atleti Azzurri d'Italia contro i padroni di casa dell'Atalanta. Se nel complesso le ultime sfide disputate contro i bergamaschi, casalinghe ed a domicilio, sorridono ai granata tuttavia le Dea avrà questa volta una carta fondamentale da giocare a proprio favore: Gian Piero Gasperini, neo tecnico nerazzurro.
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Torino, contro Gasperini dolori intensi: i granata ritrovano una “bestia nera”
Dopo tre stagioni sulla panchina del Genoa, l'allenatore piemontese ha infatti deciso in estate di sposare il progetto bergamasco nonostante avesse differenti pretendenti: l'ex rossoblù sul finire dello scorso campionato era stato più volte ed insistentemente accostato, non da ultimo, proprio al Torino come successore di Giampiero Ventura - quando già il ligure era in aria di Nazionale. Non se ne fece niente, il club di via Arcivescovado puntò forte su Mihajlovic trovando l'intesa vincente con il serbo e come detto Gasperini si accasò all'Atalanta, ma il contatto tra il tecnico di Grugliasco e la società granata non è, tuttora, mai stato smentito da nessuno. Ad ogni modo l'avventura sulla panchina nerazzurra non è iniziata di certo nel migliore dei modi, con due sconfitte in altrettanti incontri disputati in campionato: quattro le reti totali messe a segno contro Lazio e Sampdoria, sei quelle incassate; Gasperini risulta tuttavia, dati alla mano, essere una vera e propria bestia nera per il Torino che proprio per questo motivo non potrà minimamente permettersi di affrontare il match con sufficienza.
Numerose e particolarmente dolorose le occasioni nelle quali il Genoa del Gasp ha strozzato in gola le urla di gioia dei tifosi granata, imprimendo ricordi di certo non gioiosi nelle loro menti in serate che avrebbero invece potuto avere tutto un altro sapore: al netto della strabiliante rimonta firmata Immobile-Cerci nei minuti di recupero ormai tre stagioni fa, troppe le ferite aperte. Indelebile quello scontro diretto per l'Europa League due anni fa, sul terreno di Marassi, quando sul finire di una lunga e faticosa stagione i granata si sfaldarono crollando sotto i colpi del Grifone: addirittura 5-1 il risultato finale.
Vendetta agognata dal Torino, e tuttavia non concretizzata nella passata stagione, della quale entrambi i match rievocano alla mente ancora ricordi funesti. All'andata, dopo un incontro largamente dominato tra le mura casalinghe, Vives e compagni trovavano il vantaggio a pochi istanti dal fischio finale grazie all'autorete di Tachtsidis: una sorta di vittoria annunciata, vanificata dall'inzuccata vincente di Laxalt che, attraverso la sua doppietta, regalava un incredibile pareggio al Genoa all'ultimo secondo di partita facendo così sfumare tre punti fondamentali per i granata e fissando il risultato finale sul 3-3; non meglio, anzi probabilmente peggio, il ritorno: in vantaggio per 2-0 a Marassi (doppietta di Immobile), uno scellerato Torino si faceva rimontare attraverso due calci di rigore entrambi realizzati dall'ex Cerci, per poi incassare la rete del sorpasso firmata Rigoni. Finale: 3-2. Ferite non completamente cicatrizzate, che bruciano ancora: il Torino, più che il tecnico Mihajlovic, alla prova del nome ritrova la sua bestia nera della ultime stagioni. I granata a Bergamo per sfatare quella che è diventata una sorta di maledizione-Gasperini.
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