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Torino, Dellavalle e Savva: la forza della spensieratezza e dell’entusiasmo

Torino, Dellavalle e Savva: la forza della spensieratezza e dell’entusiasmo - immagine 1
I due ragazzi sono entrati senza paura e avevano l'entusiasmo tipico di un esordiente
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Le immagini del perché ha ragione Juric a dire che l'ingresso di Dellavalle e Savva abbiano portato entusiasmo sono racchiusi in due momenti diversi. Andiamo in ordine cronologico. Al 79' il cipriota segna il suo primo gol in Serie A al decimo minuto della sua esperienza in prima squadra e al posto di andare a esultare sotto lo spicchio con i tifosi, è andato a raccogliere il pallone in fondo al sacco per portarlo a centrocampo. Ci torneremo poi, ma passiamo alla seconda immagine. Questa non è stata ripresa dalle telecamere, ma dai telefonini dei tifosi granata al Bentegodi. Dopo il gol di Pellegri tutta la squadra va a esultare sotto il settore ospiti e Dellavalle dopo aver abbracciato i compagni, guarda in alto dove ci sono i tifosi presenti e urlando si batte la mano sul cuore dove campeggia lo stemma di quel Toro che gli è entrato dentro negli anni di giovanili granata. Chissà se Juric li abbia messi in campo proprio per questo spirito e questa spensieratezza, ma la certezza è che sì: i due giovani hanno segnato la svolta contro il Verona.

Dellavalle e Savva, finalmente l'esordio tanto atteso: ora serve lasciarli crescere

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Anni fa dopo uno storico Torino-Genoa finito 2-1 con le reti di Immobile e Cerci nei secondi finali, Gian Piero Ventura aveva sottolineato come il gesto di prendere il pallone dalla rete e riportarlo a centrocampo fosse stato un segnale per tutta la squadra di crederci fino alla fine. Stessa cosa è successa con Savva. Il Toro non vinceva in rimonta da due anni e non è un caso che la spinta l'abbia data chi non ha nella propria testa lo storico di rimonte mancate. Ora viene anche da pensare che forse avrebbero potuto esordire anche prima, perché hanno dimostrato sia Dellavalle sia Savva di avere margini per tornare utili anche in Serie A. Badate, però, non si deve avere fretta, ma avere calma e pazienza così da permettere ai ragazzi di crescere e imparare. La speranza di vederli ancora in campo nelle ultime due partite stagionali c'è. Entrambi d'altronde hanno rotto il ghiaccio e ora potrebbero essere emotivamente pronti e carichi a mettersi ulteriormente in mostra. Certo, le partite non sono semplicissime, ma si deve ricordare che l'esordio da titolare di Gineitis la scorsa stagione arrivò all'Olimpico di Roma contro i giallorossi, non proprio una partita semplicissima. A proposito del lituano: negli ultimi due anni diventano così 4 i Primavera a esordire (tra questi anche Garbett).


Adesso, è bene ripeterlo, serve calma. Calma nei giudizi e nelle aspettative. Entrambi non sono ancora giocatori da Serie A e l'invito è arrivato dallo stesso Juric dopo la partita con il Verona: "Non penso che siano meglio di chi ha fatto cinquanta punti per tre anni, ma mi sono piaciuti tantissimo sia Savva che Dellavalle. Non credo che ora siano giocatori di Serie A, voglio che continuino a crescer tranquilli". Poi arriverà l'estate e servirà decidere per bene il loro futuro. Cederli in prestito o tenerli per farli giocare? Molto passerà anche dal prossimo allenatore, ma intanto loro devono godersi il finale di stagione e il momento. La speranza è di rivederli in campo, per ritrovare quell'entusiasmo che ha permesso al Toro di vincere a Verona sperando che lo stesso entusiasmo possa essere contagioso. E poi è sempre bello vedere giovani ragazzi alle prime partite scrivere pagine nuove della loro storia personale.

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