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TURIN, ITALY - NOVEMBER 02: Players of Torino FC look dejected at the end of the Serie A match between Torino FC and Juventus at Stadio Olimpico di Torino on November 2, 2019 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Il Toro non sa più vincere all'Olimpico Grande Torino. La squadra di Mazzarri, che in casa aveva cominciato bene con il 2-1 sul Sassuolo firmato Belotti-Zaza, non ottiene i tre punti tra le mura amiche da Torino-Milan; disputato nell'ormai lontano 26 settembre. Che il trend casalingo di quest'anno non sarebbe stato particolarmente positivo, in effetti, lo si era già intuito alla terza giornata di campionato, quando Belotti e compagni caddero 1-2 contro un Lecce tutt'altro che irresistibile.
AMARO IN BOCCA – La cosa che forse delude di più è il ripensare al marzo scorso. La vittoria contro il Chievo aveva portato al Grande Torino la più lunga striscia di vittorie, eguagliando le 5 di fila del 1984. Delude altrettanto tornare ai conti fatti appena questo ottobre: nell’anno solare 2019 i punti raccolti in casa dai granata (32 in 14 partite) avevano portato il Toro nella top-ten europea: nono posto al pari dell’Arsenal, davanti a squadre del calibro di Real Madrid, Borussia Dortmund e Tottenham, e dietro appena al Barcellona a 40. La situazione ad oggi non è delle migliori, ma al momento è ancora lontano il record negativo di 9 sconfitte casalinghe consecutive del 2003 e bissato nel 2007.
NUMERI – Ma non è tutto. Perchè colpisce anche la fatica mostrata dalla squadra di Mazzarri nel trovare la via del gol tra le mura amiche. Basti pensare che il Torino non segna all'Olimpico dal 27 ottobre scorso (Torino-Cagliari 1-1): 201' di digiuno, record negativo in Europa negli ultimi due mesi. Numeri preoccupanti, che proiettano il Torino al quartultimo posto in Serie A per numero di gol realizzati tra le mura amiche: 6. Soltanto Sampdoria, Brescia e Udinese hanno sin qui fatto peggio.
ALIBI – Se è pur vero che il Toro in casa stia facendo vedere poco, è altrettanto vero che il calendario non è stato troppo clemente. Dopo il successo sul Milan, i granata sono incappati in una carrellata di tre big. Il mese di ottobre ha portato due pareggi casalinghi: Napoli prima e Cagliari poi hanno raccolto un punto a Torino. All’epoca la squadra di Ancelotti non aveva ancora mostrato segni di crisi eccessiva e i sardi si stavano già ritagliando il ruolo di sorpresa che occupano ora. Novembre non si è dimostrato più dolce: De Ligt e il contestato derby con la Juve, poi il crollo generale sotto l’Inter di Conte. Non certo il migliore dei periodi: per trovarne uno peggiore occorre risalire al marzo 2014, quando il Torino infilò tre sconfitte consecutive in casa. Per questo già dalla Fiorentina - e in seguito contro la SPAL - il Torino è chiamato ad invertire la rotta: l'Olimpico deve tornare ad essere una fortezza.
Lorenzo Chiariello
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