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Il suo rapporto con Torino si era esaurito, come da suo stesso -forse un po' improvvido- annuncio pochi minuti dopo il fischio finale, nell'immediato post-partita di quella drammatica Brescia, lo scorso giugno.
In realtà, era la...
Il suo rapporto con Torino si era esaurito, come da suo stesso -forse un po' improvvido- annuncio pochi minuti dopo il fischio finale, nell'immediato post-partita di quella drammatica Brescia, lo scorso giugno.In realtà, era la seconda volta che salutava il mondo granata; la prima, a Novembre, era però stata un semplice arrivederci, come spesso capita a chi viene sollevato dall'incarico da parte di Cairo, avvezzo a richiamare in panchina gli allenatori.
Ora, Stefano Colantuono ricorda il suo tormentato anno piemontese: "Sono bei ricordi quelli che ho, perché mi faccio pregio di aver allenato il Torino. Come l'Atalanta, é una squadra che é sempre e comunque chiamata a risalire rapidamente e a vincere, la pressione é grande, ma posso dire di aver guidato una delle grandi della storia del calcio italiano".
Non c'é spazio, nelle poche parole che rilascia prima di ributtarsi con testa e voce nella preparazione del big-match di stasera, per polemiche di alcun tipo. "Da Gennaio abbiamo fatto grandissime cose, con una squadra tutta nuova, vincendo il nostro secondo campionato. Purtroppo non é bastato". Sull'attualità: "Non sta riuscendo a vincere il campionato, il Torino, ma si sta tirando su, e proprio come noi ha un organico ampiamente attrezzato per la promozione, dunque ci sarà da stare molto attenti". Infine, un'impennata di orgoglio: "Se potremmo fare di più? Siamo primi in classifica, abbiamo vinto tantissime partite, abbiamo la miglior difesa del campionato; si può sempre fare di più, ma penso che si possa essere ampiamente soddisfatti".
(foto M.Dreosti)
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