toro

Torino, ecco il Friburgo: i “brasiliani di Brisgovia” dal passato travagliato

Federico Bosio
La presentazione dell'avversario / Il club tedesco ha origini lontane ed una storia in continua crescita; le ultime annate, estremamente altalenanti

Il Torino ha salutato ufficialmente l'Austria, là dove si è svolta la seconda parte del ritiro pre-stagione, per partire ieri pomeriggio alla volta della Germania e più nello specifico di Friburgo: sarà infatti il comune della Brisgovia il teatro dell'ultima amichevole estiva dei granata, nonchè quella probabilmente più probante e dal più elevato tasso di difficoltà, contro la formazione locale. Il club milita attualmente nella massima divisione tedesca, la Bundesliga, e nella stagione 2017/2018 cercherà di confermare l'ottimo settimo posto ottenuto l'anno scorso, dopo aver centrato la promozione nel 2015/2016. In effetti, le più recenti stagioni del Friburgo si sono rivelate più altalenanti di quanto previsto, ma la storia del club comincia da molto lontano ed ha attraversato periodi decisamente peggiori.

La compagine viene fondata nel 1912 con il nome di Sportclub Freiburg, ma deve le sue origini a due club locali fondati entrambi nel 1904: il Freiburger Fußballverein 04 e l'FC Schwalbe Freiburg. Se il simbolo della società viene definito immediatamente per restare almeno concettualmente immutato nel tempo, ovvero quella testa di grifone rappresentazione della zecca cittadina, la stessa stabilità non ha contraddistinto i risultati sul campo e soprattutto il nome stesso del club. Motivazioni fondamentalmente esterne, che hanno reso la storia del Friburgo particolarmente interessante quanto affascinante: durante la prima guerra mondiale la condizione di instabilità era suprema e l'unica soluzione per la 'sopravvivenza' per le società calcistiche era quella di stringere accordi temporanei modificando costantemente nominativo, società, proprietà; al termine del secondo conflitto mondiale poi le autorità di occupazione Alleate sciolsero molte delle organizzazioni esistenti in Germania, comprese le società calcistiche e sportive, alle quali venne successivamente concessa la successiva ricostruzione ma attraverso nuovi nomi di modo da dissociarsi dal recente passato nazista. Vecchie identità che furono tuttavia poi, in molti casi, riconquistate negli anni successivi.

01:35 min

Dal punto di vista sportivo, per tutta la durata di questi eventi il Friburgo non ottenne risultati eclatanti. La svolta, che può essere identificata come vero punto di partenza per la compagine tedesca, arriva al termine della seconda guerra mondiale quando il club ricomincia di fatto dal campionato nel quale si trovava prima della sospensione dell'attività calcistica, nell'Amateurliga Südbaden ovvero la terza divisione nazionale. Nel corso degli anni la nomea della squadra divenne quella di una formazione combattiva e grintosa, una compagine 'tosta' da affrontare, e proprio sfruttando questa peculiarità arriva nel 1978/1979 il primo grande passo di questo costante percorso di crescita: la promozione in 2.Bundesliga nella stagione. Qui, il Friburgo milita per 15 anni per poi passare allo step successivo e conquistare la promozione in Bundesliga nel 1992/1993, guidato dallo storico tecnico Volker Finke (tecnico del club dal 1991 al 2007).

Da questo momento, dopo un iniziale periodo di ulteriore crescita che vide il Friburgo ottenere un terzo posto a soli tre punti di distacco dai campioni del Borussia Dortmund, comincia quell'altalena di risultati che ha contraddistinto gli ultimi decenni del club e che nelle annate a noi più vicine si è addirittura infittita: la società tedesca ha assaporato ogni tipo di emozione nel corso di questi ultimi venticinque anni, dalle tre qualificazioni in Coppa UEFA (ed Europa League) alle altrettante retrocessioni, dalla nomina di "Breisgau-Brasilianer" ovvero "brasiliani di Brisgovia" dovuta allo stile di gioco divertente alle due immediate promozioni in Bundesliga. L'instabilità ed imprevedibilità sul terreno di gioco crescono ulteriormente come detto, precisamente a partire dall'addio di Volker Finke, sostituito da Robin Dutt: nel 2009 ecco la quinta promozione nel massimo campionato nella storia del club, seguita da tre salvezze consecutive e dal quinto posto della stagione 2012/2013. Poi, la retrocessione nel 2014/2015 ed una nuova promozione nella stagione successiva.

Attualmente, la compagine del tecnico Christian Streich - alla guida dal 2011 - si appresta ad affrontare la seconda annata consecutiva in Bundesliga dopo il positivo settimo posto conquistato l'anno scorso. Questo pomeriggio il Torino affronterà dunque una formazione dalle qualità importanti e dalla storia intricata, affascinante, mai banale.