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Torino, ecco l’esordio stagionale per Vanoli: il Cosenza di Alvini
Il Torino di Paolo Vanoli è chiamato a coronare il precampionato nel turno di Coppa Italia. In Piemonte arriva il Cosenza di Massimiliano Alvini, una squadra quadrata che si è avvicinata ai playoff l'anno scorso, ma che, al momento, è in via di costruzione. Il mister è di primo piano per la categoria e sta dando un nuovo volto ai calabresi. I granata, dal canto loro, non possono mancare all'appuntamento con la vittoria nel primo match ufficiale della stagione.
"Dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti, quello che possiamo fare, ovvero quello della salvezza. Invito tutti a stare uniti per raggiungerlo. L’organico non è completo ed è chiaro. Il clima è positivo e sappiamo che il campionato è difficilissimo ed abbiamo un inizio tremendo. Ma abbiamo le idee chiare e la società sta facendo il massimo per completare la rosa, siamo sereni. Lo scorso anno si poteva avere l’obiettivo dei play-off, quest’anno è un progetto nuovo e la prima cosa è mantenere la categoria", queste sono parole di Massimiliano Alvini di qualche giorno fa al termine della vittoria del suo Cosenza contro il Foggia. Nell'amichevole contro i pugliesi i calabresi hanno già mostrato un'identità chiara: un 3-4-1-2 di grande aggressività, pressing molto alto e continuo per tutta la partita anche se con interpreti diversi. La squadra è apparsa corta e applicata: c'è stata grande abnegazione da parte di tutti gli uomini. La rosa rimane, comunque, da migliorare e puntellare: il match contro il Torino è il primo vero banco di prova prima di un inizio di campionato particolarmente probante.
Il Torino deve superare il turno. I granata hanno una rosa superiore, sebbene non completa, ma non devono sottovalutare l'avversario. Quello contro il Cosenza sarà il primo vero test-match per gli uomini di Vanoli. Le amichevoli precampionato a Pinzolo avevano lasciato qualche dubbio, in particolare la partita contro la Cremonese, ma le gare in Francia hanno dimostrato che il Torino ha già una sua identità. Il tecnico lombardo ha chiesto ai suoi uomini un grande cambiamento rispetto a Juric: non si gioca più uomo contro uomo, ma ci si deve muovere di reparto. Inoltre, al momento, la rosa è incompleta e inferiore rispetto all'anno scorso. La prima stagionale non è mai semplice perché le avversarie hanno voglia di mettersi in mostra contro squadre più attrezzate e di categorie superiori. Infine, sarà la prima da capitano per Zapata. Il colombiano deve essere il trascinatore dopo gli addii di Buongiorno e Rodriguez.
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