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Torino-Frosinone 3-2, la moviola: Pezzuto, quanta strada per diventare arbitro…
Probabilmente l'allenatore del Toro ha esagerato nella reazione del post-partita, ma nel merito della direzione di gara non aveva torto. Ivano Pezzuto è apparso totalmente acerbo per arbitrare a livelli di Serie A per la partita disputata al "Grande Torino". Forse neanche per colpa sua, visto che quella di ieri sera è stata solamente la terza presenza nella massima serie per l'arbitro della sezione di Lecce. Probabilmente la responsabilità è di chi (Rizzoli) l'ha designato pensando che Torino-Frosinone fosse una partita facilmente gestibile, come un match di fine stagione tra due squadre senza obiettivi (e invece entrambe le compagini avevano un grande bisogno dei tre punti) e di chi (Giacomelli), al VAR, l'ha lasciato da solo, ingiustificamente. Invece Pezzuto è andato completamente nel pallone, non solo nell'episodio chiave ma in tutta la gestione del match.
GESTIONE - Nella prima parte del match il direttore di gara ha cercato di far giocare molto, non fischiando diversi contatti duri. Un esempio è un palese fallo su Rincon al limite dell'area, per cui il venezuelano è anche rimasto a terra e ha riportato una ferita sul volto (qui le sue parole a proposito nel post-partita). Se il metro di giudizio fosse rimasto quello, lo si sarebbe anche potuto accettare, ma il direttore di gara lo ha cambiato quasi subito ed ha iniziato a perdere il controllo del match. Nella fase cruciale della partita, situazioni identiche sono state interpretate con una palese disparità di trattamento. Alla fine sono stati sei i cartellini gialli e probabilmente ne è mancato anche uno per Goldaniga, sulla dirompente azione di Belotti (giusta la punizione, il fallo è di poco fuori dall'area).
GOAL - Poi il goal che ha riaperto la partita, che merita una menzione a parte. Colpevole l'arbitro nel non aver visto l'evidente carica di Chibsah su Sirigu, colpevoli Giacomelli e Di Iorio al VAR che non hanno informato Pezzuto pur avendo svolto il silent check (ma per quale motivo?). Colpevole probabilmente anche la procedura, che non ha costretto l'arbitro a guardare l'azione con i propri occhi. Fatto sta che l'album degli errori arbitrali contro i granata si arricchisce ulteriormente dopo gli episodi contro Roma, Udinese e Napoli: questa volta l'inesperienza di Pezzuto non ha fatto la differenza. Ma quanto dovrà aspettare il Torino per ottenere un trattamento equo?
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