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gazzanet
"C'era grande curiosità ma allo stesso tempo tanta diffidenza intorno a quel Torino; innanzitutto non convivenceva la tenuta atletica, dal momento che si trattava di una rosa costruita in dieci giorni senza nessuna garanzia. Chi si interrogava sulla forma fisica e su quella psicologica, però, è stato subito smentito.
"Quel gruppo di uomini, assemblato in fretta e furia, conquistò la promozione in Serie A al termine di una stagione logorante: 42 partite di campionato più quattro nei play-off affrontati con la rabbia e la grinta di chi non aveva nulla da perdere. Il playoff di ritorno contro il Mantova, forse, è il ritratto della stagione: difficile e travagliata, piena di insidie, ma culminata con la gioia più grande.
"Il capocannoniere di quella stagione fu Alessandro Rosina con 11 reti. La più importante? Il rigore dell'1-0 che aprì le marcature al Delle Alpi: un'esecuzione fredda, precisa, chirurgica, in cui il pallone rotolava talmente lento che si ebbe l'impressione che si fermasse prima della linea di porta. Roberto Muzzi e Davide Nicola, poi, fecero il resto.
"L'allenatore era Gianni De Biasi, a cui non venne nemmeno concesso l'onore di debuttare nella massima serie: venne esonerato in estate ancora prima dell'inizio del campionato.
"ECCO LA ROSA DI QUELLA STAGIONE:
"Abbruscato, Ardito, Balestri, Bongiovanni, Brevi (C), Campo, De Sousa, Doudou, Edusei, Fantini, Ferrarese, Gallo, Gentile, Lazetic, Longo, Martinelli, Melara, Music, Muzzi, Nicola, Orfei, Rosina, Stellone, Taibi, Ungari, Vailatti, Vryzas.
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