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Torino, i numeri dimostrano la crisi della difesa: Longo studia i rimedi

Roberto Ugliono

Focus / Il primo passo è responsabilizzare i giocatori, aumentate le sedute video per migliorare e analizzare le difficoltà

La crisi della difesa, o meglio della fase difensiva, del Torino è ormai palese. Nelle ultime cinque gare i granata hanno subito 20 reti e sono diventati così la terza peggior difesa del campionato. Pensare che un anno fa con praticamente gli stessi interpreti (unica variazione riguarda l'assenza di Emiliano Moretti e la presenza di Lyanco) il Torino finì il campionato come quinta squadra meno perforata della Serie A. Proprio questa era stata l'arma in più della squadra, che con la difesa blindata riuscì a ottenere risultati importanti. Per questo motivo Moreno Longo studia i rimedi.

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RESPONSABILIZZAZIONE - Prima di stravolgere tatticamente la squadra, il neo tecnico granata si è incentrato su aspetti prettamente umani. Innanzitutto l'obiettivo è quello di responsabilizzare maggiormente i giocatori, così da metterli davanti ai propri errori per correggerli sul campo. Per far ciò sono state intensificate le sessioni video per analizzare le difficoltà. Come raccontato nei giorni scorsi, Longo ha al suo fianco lo storico amico e collega Dario Migliaccio, che, dopo aver condiviso la gavetta tra squadre dilettanti e nei settori giovanili delle società professionistiche. Una volta che Longo passò alla Pro Vercelli si portò dietro anche Migliaccio, che negli anni si è specializzato, prendendo anche il diploma da match analyst.

MARCATURA A ZONA - Il secondo passaggio riguarda il modo di difendere. Con Mazzarri il Torino puntava molto sull'uno contro uno a tutto campo, sfruttando così la grande fisicità della squadra. Un sistema, che, però, ha rivelato qualche falla, soprattutto perché richiede particolare attenzione in ogni momento della partita e una condizione perfetta. Inoltre, con un sistema di questo tipo aumentano le possibilità di tenere in gioco avversari che, in altre circostanze, verrebbero estromessi attraverso il fuorigioco. L'idea di Longo è quella di passare a una marcatura a zona, un sistema meno dispendioso fisicamente e che permetterebbe di rischiare di meno in anticipi o coperture.

L'ULTIMO TASSELLO - L'obiettivo finale, poi, è quello del passaggio alla difesa a quattro. Le tempistiche su questo cambiamento non sono ancora definibili e accelerare il percorso sarebbe un rischio. I benefici, però, sarebbero molti. Innanzitutto Longo potrebbe riportare un giocatore come De Silvestri nel suo ruolo naturale e per i terzini il lavoro sarebbe meno estenuante dal punto di vista fisico. Inoltre darebbe la possibilità di portare un giocatore in più in mediana o in trequarti, così da poter sfruttare meglio il pressing sul regista avversario o anche più semplicemente per limitare la manovra dal basso della squadra affrontata. Come detto, però, non è ancora dato sapere quando effettivamente questo cambiamento avverrà. La partita contro il Milan potrebbe anche essere decisiva, perché se dovessero ancora vedersi i soliti problemi Longo potrebbe anche optare per un cambiamento repentino.