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L'esperienza di Moreno Longo sulla panchina granata è durata 16 partite. Il tecnico piemontese è stato scelto per raggiungere un obbiettivo che, al passaggio di testimone da Walter Mazzarri lo scorso febbraio, sembrava poter sfuggire dalle mani di Belotti e compagni: la salvezza. Con Longo il Toro ha centrato il traguardo piazzandosi 16° - la sicurezza è arrivata a sole due giornate dal termine, contro la Spal - e di questo va dato atto all'allenatore classe '76. Il giudizio sull'operato del "ragazzo del Fila" può essere sufficiente, anche se nella sua gestione non sono mancati punti persi in modo spiacevole. Longo però ha ereditato una squadra senza carattere, e con il morale sotto ai tacchi, reduce dal dolorosissimo poker incassato a Lecce.
Il lockdown dovuto all'emergenza sanitaria gli ha concesso di entrare nella testa dei suoi giocatori e, pian piano, scacciarne le paure. Non è un caso infatti, che il primo punto di Longo sulla panchina granata sia arrivato dopo tre mesi di inattività. Così come la prima vittoria, raccolta nello scontro diretto contro l'Udinese appena tre giorni dopo e firmata ancora una volta dal Gallo. È stata la partita in cui io capitano granata ha iniziato la striscia di gol in sette partite consecutive: Belotti è secondo solo a Franco Ossola, in gol per otto partite di fila nel 1948. Se l’attaccante ha centrato questa striscia di gol qualche merito ce l’ha anche Longo, che evidentemente ha saputo metterlo in condizione di fare bene.
Il tecnico torinese, penalizzato dall'infortunio di Daniele Baselli, fermatosi ad inizio giugno, e con soli 17 giocatori di movimento (esclusi i giovani), ha dovuto fare di necessità virtù gestendo al meglio le forze in un format che prevedeva 13 partite in un mese e mezzo. Ha fatto spesso scelte coraggiose come far riposare Rincon e Nkoulou contro la Juventus, per poterne poi usufruire nello scontro diretto con il Brescia la giornata successiva. E sotto la guida di Longo, giocatori molto deludenti fino a quel momento come Meité, Verdi e Zaza hanno ritrovato una propria dimensione, risultando in alcune occasioni, importanti. È vero che la classifica post-Covid non è dalla parte dell'ex tecnico granata, dal momento che i suoi uomini hanno raccolto 13 punti in altrettante giornate, piazzandosi così quartultimi sopra Lecce, Brescia e Spal in questa particolare classifica. Però far meglio di così era difficile. L'impressione è che, in condizioni normali e con più tempo a disposizione, Longo avrebbe potuto rendere più rosea la stagione del Toro. Intanto, il tecnico ha compiuto la missione-salvezza mantenendo pulita la sua “fedina” granata.
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