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Torino, il Filadelfia e le vele della discordia: come è nato il caso

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Un'annosa questione iniziata già sotto Ventura. Cairo chiede circa un milione di euro alla Fondazione Filadelfia
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Uno dei casi che tiene banco da alcuni anni a questa parte in casa Torino, le vele anti-spie dello stadio Filadelfia, è tornato in auge in queste ore complice la lunga missiva firmata da Urbano Cairo e inviata alla Fondazione Filadelfia, come riportato da Tuttosport. Si tratta di una missiva e di una messa in mora, davanti alla legge, nella quale il Torino FC invita la Fondazione a rimborsare al club tutte le spese sostenute per le varie sostituzioni delle vele “anti-spie” al Fila. La cifra indicata, ben dettagliata causale per causale, anno per anno, ammonta a circa un milione di euro. Tra l'altro, anche il Torino FC fa parte della stessa Fondazione insieme alla Regione Piemonte, al Comune di Torino (rappresentato da Luca Asvisio, presidente) e due associazioni (Ex Calciatori e Museo del Grande Torino) in rappresentanza delle sette associazioni di tifosi fondatrici. Entro il 30 novembre la Fondazione Filadelfia deve concordare con il Torino FC il modo più utile per rimborsare la società granata. La missiva si chiude con un'avvertenza finale: in assenza di una risposta nei tempi indicati e giudicata, il Torino FC si riserva di aprire un contenzioso legale contro la Fondazione.

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Striscioni contro le vele del Filadelfia a Torino

Volute già da Ventura, Juric ordinò la sostituzione nel 2021

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Il caso è spinoso, ma è soltanto il primo di una lunga serie con protagonista le vele anti-spie. Il complesso anti-veduta ha ormai uno storico importante e considerevole. Fu voluto dal Torino FC in fase di progettazione ancora dai tempi di Gian Piero Ventura, dal momento che il centro sportivo è circondato da alti palazzi. Le vele furono poi usate anche da Sinisa Mihajlovic dopo l'inaugurazione del 2017, ma successivamente iniziarono a funzionare male con Walter Mazzarri (ancor peggio con Moreno Longo, Marco Giampaolo e Davide Nicola). Nel 2021 Ivan Juric pretese che fossero riparate e così il club granata fece sostituire le vele danneggiate con nuove vele non più semi-moventi. Tutto ciò provocò il loro strappo nelle giornate di forte vento con conseguente rumore assordante nei condomini attorno al Filadelfia. Da qui le proteste degli abitanti e anche l'analisi degli organi competenti che sollevarono un problema di staticità per la struttura metallica che sostiene le vele. Così furono tolte e il Torino FC ne piazzò di nuove nell'estate 2022 (sempre semi-moventi,  ma queste si possono chiudere

e mettere in protezione, quando il vento infuria o quando non servono). Queste vele effettivamente funzionano e sono ancora oggi installate.

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La Fondazione si è attivata per chiedere danni e rimborsi: ecco perché

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Per concludere la ricostruzione dell'annosa vicenda, bisogna sottolineare che la Fondazione già da tempo si è mossa per chiedere danni e

rimborsi alla “stazione appaltante” dei lavori per l’edificazione del centro sportivo nel 2017, con possibile ricaduta sulle ditte costruttrici. Tuttavia, mancano ormai le prove concrete perché il Torino FC fece smantellare in fretta e furia nell'estate 2021 le prime vele anti-spie; ormai è quindi impossibile produrre una perizia. Tutto questo rende ancor più complessa la situazione, anche in caso di un possibile trasferimento della vicenda in Tribunale.

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