Serata da dimenticare per i granata quella della sconfitta a Cagliari, ma per i granata ci sono stati anche elementi positivi e tra questi c'è Karol Linetty. Con l'infortunio di Duvan Zapata, ad essere rimasto libero non è stato soltanto il ruolo di bomber, ma anche quello di capitano. Questa responsabilità è stata raccolta proprio dall'ex Sampdoria, che è stato acclamato dai propri compagni come capitano, grazie alle sue doti da leader e, in campo, da giocatore instancabile, sempre pronto a sacrificarsi per la squadra. Alla sua prima da capitano è arrivato anche il gol: una sassata da fuori area che Scuffet ha potuto solo toccare prima di vedere terminare in rete. Per lui è il terzo gol in cinque stagioni in granata, il primo dopo quello segnato in Roma-Torino 1-1 del 13 novembre 2022, con la coincidenza, per altro, che è stato segnato allo stesso minuto di questo: al 55'. Dopo 20 minuti dal gol Linetty è stato costretto ad uscire per un fastidio muscolare al polpaccio, che ha fatto preoccupare staff medico e tifosi, ma alla fine si è rivelato soltanto un affaticamento e non dovrebbe quindi causare problemi per la convocazione del giocatore nel match contro il Como venerdì.
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Torino, il gol e non solo: Linetty preziosissimo, ma la convivenza con Ricci…
Linetty, il gioco passa da lui
—Contro il Cagliari, Paolo Vanoli ha deciso di impiegare Linetty come regista, lasciando che ad agire da mezzali fossero i più offensivi Vlasic e Ricci. In quel ruolo Karol si è messo al centro del gioco, risultando, alla resa dei conti, uno dei giocatori più presenti in fase di costruzione, con 53 palloni giocati e 40 passaggi riusciti (il 93%), di cui 22 in avanti. Così protagonista che alla resa dei conti il centrocampista polacco sarà risultato il quinto giocatore in campo per passaggi riusciti e il quarto per passaggi riusciti sulla trequarti, avendone realizzati 9. Da quest'ultimo dato si comprende come Linetty sia un giocatore prezioso anche quando il possesso diventa più offensivo ed è necessario verticalizzare. Al contrario di quanto si possa pensare, però, Linetty è stato meno incisivo dal punto di vista difensivo, avendo realizzato un solo recupero. Anche a livello di movimento, l'ex Sampdoria si è dimostrato molto presente, percorrendo, alla fine della partita, quasi 9 km, con una velocità media di quasi 11 km/h, dato per cui è risultato essere terzo fra le fila del toro.
È possibile la convivenza con Ricci?
—Avendo giocato Linetty da regista, ruolo che normalmente sarebbe spettato a Ricci, l'ex Empoli ha dovuto giocare come mezzala, ruolo a cui preferisce il playmaker, come ha affermato lui stesso nell'intervista rilasciata a Panini. Nella posizione di mezzala si è visto un Ricci che in questo campionato non si era ancora mai visto: insicuro, quasi intrappolato, che dava l'impressione di aver paura di rischiare la giocata o di spingersi troppo in avanti, magari al tiro. Al contrario, da regista, Ricci ha già avuto modo di dimostrare tutte le sue doti in questa stagione, sia in maglia granata che in maglia azzurra, nelle uscite con la nazionale. A questo punto viene spontaneo chiedersi quanto Ricci e Linetty siano in grado di giocare insieme. Se sia l'azzurro che il centrocampista polacco si trovano meglio a giocare come registi, allora si crea un problema di convivenza, perché farne giocare uno in quella posizione significherebbe sacrificare l'altro. Adesso è quindi compito di Vanoli riuscire a gestire al meglio questa situazione, facendo adattare uno dei due al ruolo da mezzala, allenando entrambi alla versatilità e al coraggio di rischiare la giocata, indipendentemente dalla posizione del centrocampo in cui giochino.
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