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"Sembrano lontani anni luce i tempi dei ritiri e delle prime amichevoli, quando Ljajic incantava e Iago Falque mostrava di aver ancora della strada da fare sulla via del miglior rendimento. I sentieri dei due sono legati forzatamente a doppio filo: arrivati a Torino entrambi dopo settimane di trattativa, nello stesso giorno, dalla stessa squadra. Il serbo è stato poi colpito dalla sfortuna quando le partite sono salite di tono, saltando sostanzialmente tutto l'avvio del campionato - anche se il rientro di ieri nel match vinto contro la Fiorentina per 2-1 al Grande Torino fa ben sperare.
"E così, nel giorno in cui Belotti non segna da titolare, i granata si accorgono una volta di più di aver trovato in Iago Falque un trascinatore silenzioso, in parte inaspettato, che però ha saputo prendersi sulle spalle la squadra anche nei momenti più difficili e ha confermato, ancora una volta, uno straordinario stato di forma: 5 reti delle ultime 6 realizzate dal Torino sono passate dai suoi piedi con gol o assist, dalla punizione di Bergamo contro l'Atalanta all'illuminante passaggio filtrante per Benassi in occasione del 2-0 ai viola.
"Nel mezzo altre tre segnature, con la doppietta alla Roma e il colpo da biliardo che ha rotto gli equilibri al match di ieri indirizzando la partita sui binari di tinta granata: oltre a quello, corsa, pressing, recuperi difensivi e il carisma di chi è sempre in prima fila per la propria squadra, pur senza titoli sui giornali. A breve, quando il Torino potrà schierare Ljajic, Belotti e Iago Falque dal primo minuto, per tutte le squadre avversarie saranno dolori. E occhio a considerare l'esterno di Vigo come un gradino più in basso: al Grande Torino (ma anche a Bergamo, Roma e Firenze), dopo prestazioni da stella, iniziano a pensarla diversamente.
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