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Tredici punti in diciotto partite, un flop che si può riassumere con una frase emblematica: l'allenatore giusto al momento sbagliato. Con l'ingaggio di Marco Giampaolo la società granata ha cercato di varare una rivoluzione tecnico-tattica affidandosi alle convinzioni dell'allenatore di Giulianova. Un progetto fallito sul nascere, con colpe da ripartire tra la società, che non ha supportato la scelta del tecnico con un mercato adeguato ai suoi principi di gioco, la squadra, ancora troppo fragile a livello psico-fisico per permettersi un cambio di mentalità radicale e lo stesso Giampaolo tecnico, che invece di dare la scossa ad un gruppo completamente scarico è affondato nei problemi atavici del Toro. I numeri sono impietosi: 0,72 di media punti, meno cinque dalla salvezza, zero vittorie in casa e tanti, troppi punti persi da situazioni di vantaggio.
PARTITA TOP - Comprese le difficoltà e le carenze della squadra, Giampaolo ha presto abbandonato il suo 4-3-1-2 per puntare sul 3-5-2 di mazzarriana memoria. L'unica partita in cui il Toro ha dato l'impressione di poter svoltare, però, è arrivata prima del cambio di modulo, in occasione della trasferta di Genova. Con Lukic alle spalle di Verdi e Belotti, il Toro domina a Marassi, va avanti di due gol ed è padrone del campo grazie al possesso palla. Purtroppo rimarrà un caso isolato: la sosta per le nazionali toglie due titolari importantissimi come Vojvoda e Lukic e il Toro precipita di nuovo nel baratro. Quella contro il Genoa rimarrà l'unica vittoria fino all'exploit esterno contro il Parma, nel mezzo di un percorso costellato dalle clamorose rimonte subite contro Sassuolo, Lazio, Inter e Juventus.
PARTITA FLOP - Il paradigma del fallimento, invece, è ben rappresentato dall'ultima partita di Giampaolo prima dell'esonero, lo 0-0 casalingo con lo Spezia. Una partita da vincere a tutti i costi che il Toro ha il vantaggio di disputare in superiorità numerica per più di ottanta minuti. Invece di reagire positivamente, i granata crollano. Completamente paralizzati dalla paura, il Toro è inoffensivo e rischia di perdere la partita, se non fosse per un paio di parate di Sirigu su Piccoli. Uno dei punti più bassi della storia recente del Toro.
VOTO - In definitiva il voto è 5. Le colpe del fallimento granata non sono tutte di Giampaolo, ma anche lui ha una buona quota di responsabilità. Dalla scelta dei suoi pretoriani (Linetty, Rodriguez, Murru) all'esclusione iniziale di giocatori come Izzo e Ansaldi. La colpa più grande è quella di non aver tenuto il timone nei momenti più difficili, di non aver saputo trasmettere sicurezza e personalità ad un gruppo che negli ultimi minuti delle partite gettava al vento i risultati che aveva costruito nel resto del match. L'allenatore giusto nel momento sbagliato.
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