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Torino, il pagellone di fine anno: Mandragora 6, una stagione senza squilli

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Una buona annata, con alcuni infortuni ed episodi sfortunati: senza infamia né lode

Gualtiero Lasala

Terminata la stagione, su Toro News torna l'appuntamento con i pagelloni di fine anno: a ogni giocatore assegneremo un voto che riassuma la stagione 2021/2022. Buona lettura.

L'annata di Mandragora ha avuto molte sfaccettature. L'inizio è stato positivo, con alcuni momenti in cui si pensava potesse insediarsi come centrocampista titolare o riserva di alto lusso, ma l'assenza di quasi due mesi da ottobre a fine dicembre è stata molto pesante per i ritmi della sua stagione. Ha avuto qualche altro momento buono, come la partita contro la Juventus al ritorno, nella quale ha rischiato di fare un bellissimo gol, ma oltre a questo c'è stato poco altro, senza nessuno squillo particolare. Una stagione nella media.

PARTITA TOP - La miglior partita di Mandragora è durata appena 13 minuti, grazie alla quale si era ritagliato il ruolo di riserva di lusso, un'arma potente da poter usare a partita in corsa. Nella sfida di andata contro il Sassuolo, su uno 0-0 di stallo tra le due squadre, il mediano è entrato in campo dando un piglio diverso, servendo l'altro nuovo entrato Pjaca per il gol decisivo dello 0-1 al minuto 83, sei minuti dopo il suo ingresso. Una giocata di qualità, senza dubbio decisiva.

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PARTITA FLOP - La peggiore partita di Mandragora è stata anche un mix di sfortuna. Nella gara contro l'Udinese, il suo fallo al limite dell'area di rigore al minuto 92 ha deciso negativamente il match. Da quella punizione è nato il gol del vantaggio bianconero, che è stato di fato una sentenza e l'inizio di un periodo nero per il Toro, che non è poi riuscito a vincere per altre sette partite. Non solo quel fallo è stato beffardo, ma gli è costato una doppia ammonizione, che gli ha fatto saltare la partita successiva: in più, Mandragora era diffidato e con l'espulsione non si è annullata la diffida. AL suo rientro con la Juventus è stato ammonito al 90', dovendo quindi saltare la seconda partita su quattro.

VOTO - La media della stagione di Mandragora porta ad una sufficienza piena. Come si suol dire, un'annata "sanza infamia né lode", che il centrocampista spera di poter migliorare nella prossima annata, ammesso che il Toro riesca a riscattarlo.

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