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Indietro non si può tornare, l’unica via per rimediare agli errori è concentrarsi sul presente e sul futuro. Lo sa bene Davide Vagnati, responsabile dell’area tecnica del Torino confermato dal patron Cairo alla guida del mercato granata. È evidente che il suo primo anno al Torino sia stato costellato da errori, lo ha detto il campo, ma il numero uno del Torino non ha avuto dubbi nel confermare la scelta presa nel 2020, contando sull’intelligenza e sulle qualità del suo dirigente, chiamato ora al riscatto.
LE COLPE - La sciagurata pianificazione estiva del 2020 è stata la base dell’annata difficile vissuta dal Torino. La scelta di varare una rivoluzione tecnica puntando su un allenatore con un credo non adatto ai giocatori in rosa come Marco Giampaolo (nel momento meno indicato, visto il poco tempo tra la stagione 2019/20 e quella successiva) avrebbe dovuto essere accompagnata dalla forza di cambiare molti giocatori sul mercato. Così non è stato e la campagna acquisti del 2020 ha visto il Torino limitarsi a puntellare la squadra con solo sei acquisti che alla prova dei fatti sono stati tutti bocciati dal campo: da Rodriguez alla scommessa Gojak fino alla delusione Linetty. Non aver acquisito un regista, puntando su un giocatore palesemente non adatto al ruolo di vertice basso della mediana come Rincon, è stata un’altra scelta negativa che ha contribuito a porre le premesse di una stagione nata male che ha rischiato di terminare in disgrazia. Alla lista delle scelte di Vagnati che non hanno poi trovato riscontro positivo può aggiungersi anche l’aver voluto portare a Torino un allenatore per la Primavera, Cottafava, che è stato esonerato a stagione in corso.
MERCATO DI GENNAIO - A Vagnati va dato atto di aver avuto il coraggio e l’onestà di assumersi pubblicamente la responsabilità degli errori senza nascondersi dietro a un dito; lo fece nella conferenza stampa di presentazione di Davide Nicola a gennaio ed è un atto che comunque non si vede spesso nel mondo del calcio. Anche quando i tifosi hanno contestato la squadra Vagnati non ha esitato a mettere la faccia ponendosi in prima fila. Nel mercato di gennaio poi il dirigente granata si è parzialmente riscattato riuscendo a portare a Torino due acquisti importanti. Se è vero che nella scelta di Sanabria e Mandragora è intervenuto Nicola, è anche vero che i due sono arrivati a Torino con condizioni convenienti. Nonostante questo, le colpe di Vagnati per quella che è stata la stagione appena conclusa appaiono gravi ed inevitabile è assegnare una insufficienza piena e rotonda al suo operato del primo anno. Ora il dirigente granata è chiamato a cambiare le opinioni negative sviluppate su di lui con il lavoro e con voglia di riscatto. Del resto la giovane età e la difficoltà di gestire una piazza non facile come quella granata vanno messe sulla bilancia. Anche un ds come Petrachi fece molti errori all’inizio del suo operato al Torino (viene in mente ad esempio la disastrosa stagione 2010/2011) ma ha saputo evolversi e imparare dai propri errori. Ora, fin da subito, Vagnati può e deve dimostrare di saper fare altrettanto.
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