Se nella sua prima vera e propria stagione intera al Torino (quella del 2020/2021) troppe scelte si erano rivelate errate e avevano contribuito a portare il club vicino alla retrocessione (e di ciò si era lodevolmente preso le responsabilità), nella seconda annata è arrivato il riscatto professionale. Aumenta la fiducia in Davide Vagnati, che con le non infinite risorse a disposizione messe a disposizione dal club tra l’estate e l’inverno si è mosso bene contribuendo in buona parte alla ripartenza del Torino.
Pagelloni
Torino, il pagellone di fine anno: Vagnati 6.5, la stagione del suo riscatto
Con risorse limitate, il DS granata si è mosso bene. Ora non deve sbagliare: molto del futuro del Toro è in ballo quest'estate
IL MERCATO ESTIVO – Col senno di poi, si può dire che la squadra costruita in estate era di buona qualità e gli interventi adottati sono stati sufficienti a portare a disposizione di Juric le pedine necessarie a un’annata almeno differente dalle ultime due. Si può discutere sulle formule e sulle tempistiche con cui sono arrivati i vari Brekalo, Pobega e Praet, ma è evidente che in quel caso non tutto dipende dalle scelte del direttore sportivo. Che invece è stato bravo a individuare insieme a Juric giocatori che si sono rivelati giusti. Vero che la scommessa Warming sin qui non si è rivelata vinta, ma è anche vero che i costi non sono stati alti. Col senno di poi l’unica scelta davvero rivedibile è stata quella di affidare il ruolo di primo portiere a Vanja Milinkovic-Savic, che con il passare dei mesi ha finito per perdere il posto. Buona invece l’intuizione Zima, che ha portato a Torino un difensore con buon potenziale.
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IL MERCATO INVERNALE – A gennaio la società granata si è mossa con lo spirito giusto e investimenti mirati su giovani con cui poter iniziare a progettare il futuro. Le malelingue potranno parlare dell’inclinazione di Vagnati a pescare dalle sue conoscenze spalline (vedi gli affari Fares, purtroppo sfortunatissimo, o Seck, un altro giovane con buon potenziale), però è stato un colpo indiscutibilmente interessante l’aver prelevato dall’Empoli uno come Ricci, che è tra i centrocampisti più interessanti dell’intero panorama nazionale. Segnale del fatto che il ds sa fiutare le occasioni giuste di mercato.
IL FUTURO – Alle porte c’è una sessione di mercato che darà la possibilità a Davide Vagnati di dimostrare le sue capacità convincendo definitivamente anche gli scettici. C’è infatti alle porte un lavoro importante da fare, basti pensare al fatto che la spina dorsale della squadra potrebbe essere da ricostruire: dal portiere, al difensore centrale che dovrà sostituire Bremer, ai centrocampisti centrali che dovranno infoltire il reparto, terminando con i trequartisti e la punta centrale (Belotti o un degno sostituto). Non bisogna sbagliare mosse, c’è molto in ballo: anche il futuro al Toro del direttore genovese, che ha il contratto in scadenza nel 2023.
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