- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
TURIN, ITALY - SEPTEMBER 24: Che Adams of Torino controls the ball during the Coppa Italia match between Torino FC and Empoli FC at Olimpico Stadium on September 24, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Adattarsi ad un campionato diverso, in una squadra nuova in un Paese con tradizioni e abitudini diverse è sempre un processo più o meno lungo a seconda dei casi. C'è chi riesce a calarsi subito nella nuova dimensione e a brillare, come Saul Coco e Che Adams, chi invece ha bisogno di più tempo per trovare la migliore condizione psicofisica e miglior intesa con allenatore e compagni. A un mese e mezzo dalla chiusura della finestra di calciomercato estivo che ha portato ad una sorta di rivoluzione in casa granata, facciamo il punto sul rendimento degli acquisti portati a Torino da Vagnati.
Non è un caso se i primi due acquisti della sessione di mercato estiva sono anche gli unici ad essere riusciti ad entrare subito nelle dinamiche della squadra e del calcio di Vanoli. Coco e Adams, arrivati a luglio dopo le rispettive esperienze in Spagna e in Inghilterra, sia per necessità che per virtù hanno fin da subito conquistato la piazza e il tecnico riuscendo a integrarsi nella dimensione del Torino e del calcio italiano. L'attaccante scozzese è arrivato a Torino accolto come un star nonostante i palcoscenici non propriamente di primissimo livello perché la sue caratteristiche tecniche e fisiche lo rendono un giocatore adatto alla tipologica del calcio italiano: pronti via e infatti il classe '96 è diventato insieme a Zapata il capocannoniere del Toro con 4 gol seganti e 2 assist in 9 presenze. Discorso diverso invece per Saul Coco, scovato ne LaLiga da Vagnati, l'ex Las Palmas è stato l'acquisto più oneroso dei granata ed è arrivato a Torino per cercare di rimpiazzare Buongiorno, ma, nonostante i dubbi della piazza che desiderava un giocatore più pronto, la scommessa di Vagnati ha fin qui portato i suoi frutti: fin dalla prima presenza in campionato il difensore della Guinea Equatoriale è diventato imprescindibile. I suoi 2 gol contro Venezia e Lazio lo hanno portato sul podio dei marcatori granata in questi primi mesi di stagione. Nonostante le ultime uscite opache e gli evidenti problemi difensivi riconducibili a tutto il pacchetto arretrato del Torino, insieme ad Adams, Coco si è subito integrato nel Toro. Menzione doverosa anche per Alberto Paleari, secondo portiere del Torino, che nell'unica apparizione contro la Lazio, nonostante i 3 gol subiti, è uscito a testa alta compiendo almeno un paio di ottime parate.
Il centrale polacco arrivato negli ultimissimi giorni di mercato in prestito dall'Empoli non commesso errori da matita rossa, ma ha certamente bisogno di più tempo per entrare nelle dinamiche del calcio che vuole esprimere l'ex Venezia: la sua conoscenza pregressa del calcio italiano e la sua migliore condizione fisica lo hanno piazzato più in alto nelle gerarchie di Vanoli rispetto a Maripan, tuttavia, nonostante le 7 presenze tra campionato e coppa (di cui 5 da titolare), non è ancora riuscito a conquistarsi il posto da titolare rispetto a Vojvoda. Per Borna Sosa invece il discorso è molto diverso: il croato ex Ajax non ha concorrenza per il posto da esterno del 3-5-2, ma nonostante il posto praticamente garantito non è riuscito ancora a imporsi. Da anni al Torino mancava un profilo come il suo, un mancino dal piede educato bravo in tutte e due le fasi, ma non è ancora riuscito ad adattarsi ai ritmi del nostro calcio e non sta riuscendo a trovare continuità tanto da restare in panchina tutta la partita nell'ultimo match contro l'Inter - Vanoli gli ha preferito addirittura Vojvoda come esterno sinistro. I due difensori hanno dimostrato buon qualità ma al rientro dalle rispettive nazionali dovranno lavorare ancora di più per ottenere più spazio e conquistarsi la promozione - il riscatto - per il prossimo anno. Rimandato anche e soprattutto per la giovane età Ali Dembele che negli spezzoni finali di partita in cui è stato mandato in campo da Vanoli ha sempre provato creare qualcosa con la sua velocità, inoltre spesso è stato impiegato da braccetto destro e non da esterno a tutta fascia trovando un'ulteriore attenuante sul giudizio di questa prima parte di stagione.
Il norvegese e il cileno fin qui non hanno lasciato il segno in granata: l'esterno ex Sassuolo, "seguito da tempo" da Vagnati fin dai tempi del Feyenoord, è stato scelto dalla società per non diventare il nuovo Bellanova, ma fin qui è sempre partito dietro a Lazaro nelle gerarchie di Vanoli giocando solo due partite da titolare (una in Coppa Italia e una contro l'Inter con l'austriaco dirottato a sinistra). Nell'ultima uscita casalinga contro la Lazio ha mostrato alcune cose buone arrivando con convinzione su fondo, ma nella gara successiva contro l'Inter ha faticato troppo contro Dimarco e soci. Alla poca incisività dell'esterno norvegese va contrapposta la fin troppa incisività di Maripan che con la sua entrata da espulsione su Thuram ha inciso in negativo sulla partita del Torino. L'esperto centrale cileno è arrivato per 2 milioni da Monaco per aggiungere centimetri ed esperienza tra le file del Torino, ma fin qui lo ha fatto solo nelle gara vinta a Verona contro l'Hellas, contro Empoli, Lazio e Inter ha dimostrato di non essere ancora pronto fisicamente per reggere i ritmi del nostro calcio e dovrà sfruttare il turno da squalificato per trovare la forma migliore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA