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Torino, in vista un nuovo orizzonte tattico? Vanoli pensa al 4-2-3-1

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Dalle dichiarazioni del tecnico dopo Udinese-Torino emerge la possibilità di un cambio modulo. Il passaggio alla difesa a quattro potrebbe segnare una svolta
Nancy Gonzalez Ruiz
Nancy Gonzalez Ruiz

Dopo il pareggio in rimonta contro l’Udinese, Vanoli si interroga su un possibile cambio di pelle. La prestazione del secondo tempo ha acceso i riflettori su una nuova configurazione tattica, capace di mettere in luce il potenziale inespresso della squadra. Dal consueto 3-5-2, il tecnico varesino potrebbe virare verso un sistema a quattro difensori, una scelta che potrebbe portare nuova linfa e maggiore equilibrio alla manovra granata.

La svolta contro l’Udinese

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La partita di Udine si è rivelata un banco di prova importante per il Torino. Dopo un primo tempo sottotono chiuso in svantaggio di una rete, e il doppio vantaggio dell’Udinese all’inizio della ripresa, i granata sono tornati in campo con una rinnovata energia e un assetto diverso. L’ingresso di Ilic e il conseguente spostamento di Vlasic sulla trequarti hanno dato maggiore incisività alla manovra, favorendo la rimonta siglata dai gol di Adams e Ricci. Proprio il cambio di modulo ha giocato un ruolo chiave nella ripresa. La difesa si è trasformata in una linea a quattro composta da Vojvoda, Maripan, Coco e Sosa, mentre la coppia di mediani formata da Ricci e Ilic ha garantito equilibrio e qualità nella costruzione del gioco. Davanti, Vlasic, Karamoh e Lazaro hanno supportato Adams, permettendo al Torino di guadagnare maggiore profondità e imprevedibilità.

Vanoli e Ricci: la riflessione sul futuro

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A fine gara, Vanoli ha aperto le porte a un possibile cambiamento: “Sto pensando se abbandonare il 3-5-2. Anche Vlasic come trequartista ha reso meglio. Forse i nostri quinti non sono di grosso sacrificio ma più di palleggio. Questa è una riflessione che sto portando avanti da tanto”. La coppia Ilic-Ricci, protagonista della rimonta, rappresenterebbe un tassello cruciale del possibile cambio modulo: “Bisogna abbinare le qualità al lavorare per la squadra. Stiamo lavorando su questo aspetto. Le loro sono qualità importanti che devono esprimere con continuità”, ha aggiunto l’allenatore. Dal canto suo, Samuele Ricci ha confermato i benefici del doppio playmaker: “Secondo me col doppio play abbiamo fatto meglio perché riuscivamo ad andare da una parte all’altra più facilmente e quella era la chiave per poi crossare e trovare le giocate". Le prossime partite saranno decisive per capire se il Torino potrà davvero rinunciare alla difesa a tre, aprendo un possibile nuovo capitolo sotto la guida di Vanoli. La strada è tracciata, ora resta da vedere se la seconda parte di stagione migliore passerà attraverso questa rivoluzione tattica.

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