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MILAN, ITALY - NOVEMBER 22: Lautaro Martinez of Inter Milan scores their sides fourth goal past Salvatore Sirigu of Torino during the Serie A match between FC Internazionale and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on November 22, 2020 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Ci sono dati che più di altri spiegano i limiti di alcune squadre e per il Torino è il caso dei numeri riguardanti le rimonte subite. Un'abitudine diventato vizio per la formazione granata nel recente passato, che nel corso del 2020 ha fatto registrare la cifra monstre di 13 rimonte subite tra Serie A e Coppa Italia. Impossibile, vista la frequenza citata poc'anzi, immaginare possa trattarsi di una coincidenza. Una domanda a questo punto sorge spontanea: cosa c'è alla base del tallone d'Achille del Torino?
NEL 2020 - Numeri alla mano, il lento ma inesorabile declino psicologico del Torino, è coinciso con l'inizio del naufragio del progetto Mazzarri: da quel 2-1 contro il Sassuolo (con i granata che erano passati in vantaggio 0-1 grazie a un autogol di Locatelli) del 18 gennaio scorso. Dopodiché un'escalation di rimonte subite: da quella in Coppa Italia contro il Milan (il 28 gennaio, da 1-2 a 4-2), fino alle sei rimonte subite nel corso della successiva gestione Longo (contro Sampdoria, Parma, Lazio, Inter, Spal e Roma). Tutte partite che avevano visto il Torino portarsi in vantaggio salvo poi farsi recuperare - e spesso ribaltare -, gettando alle ortiche un totale di 19 punti potenziali da situazioni di vantaggio (più un passaggio del turno in Coppa Italia) in otto partite.
GIAMPAOLO - Un'emorragia che il Torino non è riuscito a tamponare nemmeno con l'arrivo in panchina di Marco Giampaolo, che dal suo approdo in granata ha fatto registrare cinque rimonte subite e la bellezza di 14 punti persi da situazioni di vantaggio in otto partite di Serie A: il peggior dato nei cinque maggiori campionati europei nella stagione 2020/2021. La sensazione, a questo punto, è che la "melma" di cui parlava qualche settimana fa Giampaolo sia ancora dentro la testa dei suoi giocatori, che appena subiscono gol di disuniscono sciogliendosi come neve al sole. Una problematica tutt'altro che semplice da risolvere e che, inevitabilmente, preoccupa tifosi e staff tecnico: “Se noi dello staff tecnico non fossimo stabili di mente - ha detto Conti, vice di Giampaolo, nel post partita di Inter-Torino - qui sarebbe da andare al manicomio”. Spetterà proprio allo staff e ai giocatori farsi un esame di coscienza per provare ad uscire definitivamente da questo calvario. E in questo senso - probabilmente - i tanti impegni ravvicinati che attendono il Torino potranno essere d'aiuto per dimenticare in fretta quanto accaduto ieri a San Siro.
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