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Torino-Juventus 3-2: quando tre minuti bastano e avanzano

Passato / Una rimonta rimasta negli annali dei granata, che recuperano due gol di svantaggio in meno di tre minuti: era il 1983

Gualtiero Lasala

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Un calcio d'altri tempi, un Toro d'altri tempi. Bisogna tornare a 37 anni fa per ricordare uno dei derby più belli della storia di Torino, soprattutto per chi era dalla sponda granata. Era il 27 marzo e la Juventus inseguiva la Roma per lo Scudetto, ma si trovava di fronte ad una partita mai banale o scontata, in cui il Toro metteva cuore, grinta e fiato per vincere.

Ma nel lontano 1983 le cose non si misero bene per la compagine allenata da Borsellini, anzi. I bianconeri passano in vantaggio dopo un quarto d'ora con Paolo Rossi, andando poi all'intervallo con una rete in cassaforte. Dopo 20 minuti della ripresa, Platini va sul dischetto: Terraneo tra i pali para il tiro, ma non trattiene, e il francese ribadisce in porta segnando lo 0-2 che sembra una sentenza sulla testa del Toro.

 

Ma la Juventus non aveva fatto i conti con il Cuore Granata, quello vero e autentico: dopo appena 6 minuti, Dossena segna di testa il gol della speranza che riapre il match, ma soprattutto che dà carica alla squadra e ai tifosi. Passano pochi secondi e infatti arriva il gol di Bonesso, ancora di testa a battere il gigante Zoff. Sugli spalti è già festa granata, una rimonta in neanche due minuti che sembrava un sogno.

Tempo di finire di esultare e ci si accorge che il Toro non era domo, anzi, continua a spingere: cross dalla destra, Torrisi si coordina al limite dell'area di rigore e con una mezza rovesciata infilò il terzo gol in meno di tre minuti. Una bolgia granata, con la Juventus che non aveva più la forza di rialzarsi. Il Toro strappa il successo ai cugini, stoppando anche la corsa in campionato, regalandosi uno dei pomeriggi più memorabili della storia granata.

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