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Torino-Juventus, moduli e uomini: Mazzarri pronto ad adattarsi in corsa

Federico Bosio
Verso il match / Il tecnico granata ha già studiato le alternative da utilizzare per fronteggiare sul momento ogni tipo di situazione e risultato

Ad oggi, il tecnico appare intenzionato a puntare su un 4-3-2-1, modulo utilizzato sinora solamente nella trasferta di Marassi contro la Sampdoria e che proprio in quell'occasione aveva fornito segnali assolutamente positivi, con un Torino pericoloso e piacevole alla vista. Per questo derby della Mole Mazzarri appare infatti intenzionato a puntare su un centrocampo fisico - Acquah, Rincon ed Obi - ed a spostare Baselli al fianco di Falque, alle spalle di Belotti. Ma la vera arma in più del tecnico di San Vincenzo potrebbe essere invece l'abilità di cambiare in corsa, una dote che non tutti gli allenatori possiedono e che invece appare particolarmente affine a quello granata: insomma, Mazzarri sembra aver già pronti - studiati e provati - gli eventuali "piani B" per qualsiasi evenienza, di modo da poter reagire a qualsivoglia situazione adattandosi e controbattendo colpo su colpo.

Cambi relativi al modulo e cambi focalizzati invece sugli interpreti: sono due le principali variabili alle quali il mister granata potrebbe ricorrere. Nel caso in cui il Torino si trovasse in svantaggio e fosse dunque chiamato a recuperare il risultato, ecco che potrebbe arrivare l'ingresso di Niang attraverso il sacrificio di un centrocampista, passando così ad un 4-3-3 maggiormente testato nelle scorse partite nonchè votato all'attacco (modulo che, non è da escludere, Mazzarri potrebbe comunque utilizzare anche dal primo minuto). Se invece il tecnico non fosse convinto della prestazione dei suoi ragazzi e percepisse un'eccessiva fragilità difensiva, ecco il possibile jolly già utilizzato contro Sassuolo ed Udinese: l'inserimento di Moretti nella retroguardia, passando in questo modo ad un 3-5-2 che garantirebbe meno pressione e maggiore attenzione sia in fase difensiva che in fase di possesso del pallone. Si tratta del primo derby della Mole della sua carriera: Walter Mazzarri studia l'avversario ed ha già pronti, all'occorrenza, i possibili innesti volti a modificare lo schema tattico e ribaltare l'incontro a proprio favore.