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"Secondo derby consecutivo perso allo Juventus Stadium nel recupero, terza partita consecutiva in una settimana in cui ci si ritrova a commentare un goal preso allo scadere. La tremenda beffa subita nel derby della Mole dal Torino avrebbe dei risvolti quasi comici se non si parlasse della partita più importante e sentita da giocatori e soprattutto tifosi. Tornando sulla partita di sabato sera, è possibile dividerla in tre fasi.
"ALTRO PRIMO TEMPO INCOLORE – Nel primo tempo si è assistito a un Torino ad andamento lento. Non che la Juventus avesse fatto molto meglio, ma è riuscita a passare in vantaggio con un tiro da fuori di Pogba – infliggendo ai granata il decimo svantaggio su dodici partite ufficiali– e non ha corso grandi pericoli, togliendo l’unica, vera occasione granata dei primi 45’: una palla filtrante di Baselli finita sui piedi di Quagliarella, che non ha centrato lo specchio della porta da buona posizione.
"SECONDO TEMPO, E IL PARI STAVA STRETTO – Per quanto visto nel secondo tempo, invece, al Torino sarebbe stato quasi stretto il pareggio. Dopo il siluro di Cesare Bovo, che sarà stato originato da un rimpallo ma che resta una prodezza memorabile, il Torino ha messo davvero paura alla Juventus, prendendo metri su metri di campo. Le maggiori occasioni sono scaturite da calci d’angolo, entrambe prodotte dalla testa di Glik, entrambe sventate da Buffon. Ma ci sono stati anche due-tre contropiede in campo aperto che il Torino avrebbe potuto e dovuto sfruttare meglio.
"ULTIMI MINUTI E LE GAMBE MOLLI – Negli ultimi minuti, poi, il patatrac, con la beffa di Cuadrado che non è solo frutto di un colpo di fortuna granata ma è frutto di una fase finale della gara in cui il Torino ha di fatto tirato indietro la gamba. Accontentismo? Paura di perdere? Incapacità di mantenere la concentrazione? Solo i giocatori granata possono sapere cosa è passato per le loro teste ma sta di fatto che alla Juventus è passata la paura e tornato il coraggio. La traversa di Bonucci, originata da un fallo a dir poco ingenuo di Benassi nei pressi della linea laterale sulla trequarti e seguita dal buon intervento di Padelli su Marchisio, è stata una chiara avvisaglia di quanto poi sarebbe successo.
"Il Torino adesso può solo leccarsi le ferite e cercare di trarre voglia di riscatto da questa nuova, incredibile beffa. Una beffa le cui cause non vanno semplicemente alla sfortuna o al caso, ma che trova la ragione in un inspiegabile calo degli ultimi minuti. E visto che si tratta del terzo goal subito allo scadere nell’arco della settimana, sarebbe opportuno che la lezione venisse imparata una volta per tutte: le partite si giocano al massimo, dal fischio iniziale a quello finale.
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