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Torino: Kamil Glik, il capitano ritrovato

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Tocco di Mano / Sconfitta a parte, il polacco torna il trascinatore visto nella passata stagione
Manolo Chirico

Contrasti perfetti. Carisma da vendere e voglia di lottare sempre, in ogni situazione, cercando anche di segnare. Questo è il Kamil Glik che tutti vogliono, questo è il capitano del Torino.

Il centrale polacco esce a testa alta dallo Juventus Stadium, dopo la sconfitta - a tratti sciagurata - patita nel Derby della Mole. E la prestazione messa in campo non può che lasciar ben sperare per le prossime gare. Dove, in piena emergenza - complice la squalifica di Bovo e l'infortunio di Acquah -, la squadra dovrà tirar fuori quel quid in più che solo l'ardore e il senso d'appartenenza ti permettono di dare.

La carica agonistica, quella non gli è mai mancata, e nella stracittadina il difensore ritrova il tempismo, la forza e la lucidità che nella passata stagione lo fecero balzare in testa alle classifiche di rendimento.

Due occasioni da gol nette, sulle quali Buffon torna in forma Mondiale (quello del 2006), recuperi puntuali e uscite palla al piede perfette, grazie alle quali il Torino ha potuto allentare la pressione. Addirittura 3 falli subiti: roba che da un difensore arcigno proprio non ti aspetti.

Cinque contrasti aerei vinti, il migliore del match sotto questo profilo. Numeri che non possono e non devono essere ignorati.

Pur commentando l'ennesimo risultato utile sfumato nel finale - su questo aspetto Ventura lavorerà e molto da qui in avanti - il Torino può e deve pensare in positivo. Perché il gruppo ha ritrovato il proprio vessillo, la propria bandiera. Il proprio leader.