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Approfondimento / 13 punti su 17 conquistati all'Olimpico: un buon bottino, ma contro le "piccole" spesso il Torino ha faticato. E come pesano i rigori sbagliati...
"Questa prima parte di stagione ha consegnato ai tifosi un Torino in evidente difficoltà: non è bastata la vittoria in rimonta contro il Genoa per calmare i bollenti spiriti. Nonostante la squadra abbia tirato un sospiro di sollevo trovando una vittoria che mancava da fine ottobre, i problemi di carattere tecnico-tattico permangono, così come un generale senso di diffidenza di tifosi e allenatori verso qualche giocatore mai realmente integrato nel gruppo. In mezzo a questo disordine, troviamo però un dato confortante: 13 punti dei 17 in classifica sono stati conquistati all'Olimpico.
"Questa statistica, se vogliamo, stride rumorosamente con i dati che riguardano i punti raccolti lontano dal tifo pulsante della Maratona (se quest'inizio di stagione si è distinto per un basso afflusso di pubblico, discorso diverso è per la Curva, sempre pronta a sostenere i giocatori): infatti, sono solo quattro i punti all'attivo in trasferta.
"Questi numeri, però van presi con le pinze: se la squadra di Ventura ha incontrato sul proprio cammino esterno armate temibili come Sampdoria, Napoli, Roma e Lazio, in casa i granata hanno comunque faticato, vincendo per 1-0 contro Udinese e Parma, pareggiando contro Atalanta, Palermo, Inter e Fiorentina. In ordine cronologico, gli ultimi tre punti, ai danni del Grifone, sono freschi freschi e portano la firma di capitan Kamil Glik.
"Per amor di verità, dobbiamo ricordare la maledizione dei rigori", che ha colpito il Torino contro Inter, Verona e Sassuolo, rispettivamente un pareggio e due sconfitte. Se Larrondo prima, El Kaddouri e Sanchez Mino dopo fossero stati più precisi, il Torino potrebbe avere (addirittura!) 5 punti in più.
"E' inutile, però, piangere sul latte versato. E' ora di guardare avanti. Ci sono parecchi aspetti da limare: innanzitutto, è urgente un cambio di mentalità in trasferta. Troppe volte, infatti, i granata hanno mostrato un atteggiamento quasi remissivo e peccato di personalità e cattiveria requisiti fondamentali per colmare il gap (o almeno provarci) contro le squadre, sulla carta, più attrezzate. E, in secondo piano, non bisogna più sbagliare contro le cosiddette "piccole", rigori e non rigori a prescindere. Il mercato di riparazione - ci ausipichiamo - servirà a limare tutti questi aspetti e a consegnare nel 2015 un Toro molto più competitivo.
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