Tanto possesso palla ma una produzione offensiva che è stata pressoché nulla. Il Toro ha pagato a carissimo prezzo l’essere andato subito in svantaggio contro la Roma: il gol segnato dopo pochi minuti ha permesso ai giallorossi di chiudersi in difesa, badando quasi unicamente a blindare la porta di Rui Patricio.
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Torino, la fase offensiva fa il passo del gambero: la crisi è nei numeri
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Problema del gol: mancano occasioni per colpire
—Pur presentatosi con l’attacco per la prima volta al gran completo, il Toro non è quasi mai riuscito ad impensierire la retroguardia della Roma. La migliore occasione è capitata sulla testa di Miranchuk, che ha però trovato una gran risposta di Rui Patricio. Ma in generale la produzione offensiva dei granata è stata pressoché nulla: Radonjic ha provato a creare scompiglio con un paio di buone iniziative sulla sinistra, per il resto il Toro non ha mai sfondato. A testimoniarlo c’è anche il dato sugli expected goals: appena 0.26, peggior dato stagionale per i granata. Un piccolo campanello d’allarme per Juric, dato che la sua squadra ha ancora una volta palesato difficoltà in fase offensiva. Se a Reggio Emilia è stata pagata a caro prezzo la scarsa concretezza sotto porta, contro la Roma i granata hanno faticato a creare occasioni una volta arrivati sulla trequarti. Il Toro è dunque rimasto a secco in due delle ultime tre partite di campionato (Napoli e Roma), tante quante nelle ultime nove giornate. Le reti segnate dal Torino sono 30, solo sei squadre di A fanno peggio. Una situazione sulla quale Juric insieme alla società dovrà lavorare per risolvere un problema del gol che sta costando caro in termini di punti.
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