- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
gazzanet
Se cercate sul vocabolario la parola "eroe", troverete "essere semidivino al quale si attribuiscono gesta prodigiose e meriti eccezionali". Non esattamente la prima cosa che viene in mente pensando ad Alejandro Berenguer. Lo spagnolo ex Osasuna però è riuscito a prendersi la scena nella partita più importante dell'anno: una grande prestazione e un gol da cineteca, che testimoniano i progressi registrati negli ultimi due mesi.
SPALLA - E no, non è una rivincita la sua. Nemmeno una consacrazione definitiva, sia chiaro, ma comunque una bella conferma; visto che dall'infortunio di Iago Falque in poi lo spagnolo di Pamplona è stato sempre considerato da Mazzarri la prima scelta come "spalla" di Belotti. Davanti anche a Zaza e Parigini. Un ruolo conquistato con merito sul campo, dimostrando grande duttilità e soprattutto quella qualità che mancava nella trequarti campo per servire l'ultimo passaggio ai compagni.
PROTAGONISTA - Ma si sa che a volte nelle favole più belle, il personaggio meno atteso può prendersi la scena. E così è successo al Torino che, dopo il gol del vantaggio di Belotti su calcio di rigore, si è alzato in piedi ad applaudire la prodezza del numero 21. Capace di battere Donnarumma al 69' con un destro al volo che avrebbe fatto impallidire chiunque. E con la parola "meritocrazia" a fare da leitmotiv alla stagione del Torino, la sensazione è che Berenguer potrà confermarsi un tassello importante anche nelle ultime 4 giornate di campionato. Anche con il rientro a pieno regime di Iago Falque. Perché forse Berenguer non è l'eroe che tutti i tifosi granata aspettavano, ma è senza dubbio ciò di cui il Torino aveva bisogno. Almeno contro il Milan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA