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gazzanet
"E' davvero impressionante notare come questo Toro sia così diametralmente diverso tra casa e trasferta. Solo pochi giorni fa i granata, sul prato dell'Olimpico di Roma, sembravano una squadra lunga, sfillacciata, senza le idee chiare. Sono passate appena 72 ore, ma appena Glik e compagni sono tornati ad annusare l'erba dell'Olimpico, stavolta di Torino, ecco che i granata si sono trasformati nella squadra armoniosa e compatta che si è ammirata finora tra le mura amiche. E anche se il risultato, anche per come è arrivato, non piace, bisogna riconoscere al Toro la personalità con cui è stato capace di gestire l'incontro, senza mai lasciare il campo né il pallino del gioco al Genoa.
"Tuttavia, nonostante la squadra si sia comportata bene, i tre gol subiti non possono non essere un segnale di allarme, soprattutto se andati a sommare agli altri tre concessi alla Lazio domenica scorsa. Nel complesso, sono quindici le reti subite dai granata nel corso del campionato, decisamente troppe, considerato che che sono ben sei in più della scorsa stagione. E' evidente che i meccanismi nel terzetto titolare (Bovo-Glik-Moretti) non siano più quelli dell'anno scorso, quando i granata chiusero con la sesta difesa della Serie A. Il fattore infortunati non va trascurato, ma non deve neanche diventare un alibi per una retroguardia che va troppo facilmente in difficoltà quando il pallone corre veloce - da questo punto di vista le reti di Castro, Anderson e Pavoletti si assomigliano. Le colpe della difesa vanno condivise anche con un Padelli in fase calante, che, dopo la prestazione non eccellente di domenica, sbaglia anche contro il Genoa, con un uscita discutibile che spalanca la porta per il primo gol e apparendo in ritardo sul secondo. Un'altra prestazione insufficiente di cui né i granata né il ragazzo sentivano il bisogno.
"E' un Toro che, ad ogni modo, è stato a lungo padrone della partita: ha preso gol nel suo miglior momento ed ha risposto subito, ha ripreso le redini dell'incontro sul 2-2 fino a giungere al rocambolesco quanto effimero vantaggio finale. La squadra di Ventura, però, continua a dare la sensazione di riuscire a mettere in mostra il meglio di sé soltanto giocando al 100%, senza la possibilità di abbassare i ritmi. Difendere i vantaggi diventa così ben più complicato (la traversa salvò contro il Palermo, ieri nessun aiuto contro Laxalt).
"Una buona nota arriva dall'attacco, privo per la prima volta di Quagliarella, che ha risposto presente: precisi i movimenti delle punte, con Maxi che segna un gran gol (il primo controllo è da campione) e Belotti che convince tutti, uscendo sotto gli scorsci di applausi di una standing ovation. A questo punto manca solo il gol, che l'attaccante spera di realizzare già sabato, contro la Juventus, nel derby. Quale occasione migliore?
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