Sasa Lukic, a distanza di un paio di mesi, torna sul Ferragosto bollente di cui è stato protagonista. In un’intervista a La Stampa, il numero 10 del Torino parla per la prima volta apertamente della mancata partenza con la squadra alla vigilia di Monza-Torino causata da dissapori con la società legati alla trattativa per il rinnovo di contratto (come fu raccontato lo stesso giorno puntualmente su Toro News). Un episodio che gli ha fatto perdere la fascia di capitano, sebbene poi sia stato seguito dalla reintegrazione in squadra. “Non si può parlare di ammutinamento, non è corretto – ha detto Lukic a La Stampa -. Tutti sapevano, Juric per primo: la mattina della partenza gli ho parlato e gli ho detto che non sarei stato me stesso al cento per cento. Lui mi disse di andare a casa. Ma dovevo essere onesto con i compagni e con i tifosi. Quelle per me erano ore particolari”.
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Torino, la verità di Lukic: “A Monza nessun ammutinamento, dovevo essere onesto”
Il numero 10 granata in un’intervista a La Stampa: “La partita con la società è aperta, se saremo tutti felici meglio”
Sullo sfondo, come ormai noto, il rinnovo del contratto attuale, che ha scadenza 2024. “Con la società stiamo parlando. La partita è aperta, se saremo tutti felici è meglio. Il pomeriggio di Ferragosto mi sono presentato al campo, ho riunito il gruppo e ho chiesto scusa. Da quel momento, mi sono detto di dare ancora di più. Chiedo scusa anche ai tifosi: non mi hanno fischiato, forse perché hanno capito come sono fatto. Io ora penso da capitano anche se non indosso più la fascia”.
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