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Il derby non è una partita come le altre. In nessuna piazza, in particolar modo in quella di Torino. La storia parla chiaro, quella tra bianconeri e granata è la stracittadina più antica d'Italia, è la sfida che ha portato nel nostro Paese un concetto fino a poco tempo prima presente soltanto in Inghilterra.
Una rivalità accesa che - come è normale che sia - infiamma i cuori dei rispettivi sostenitori. E dopo la scottante sconfitta allo Juventus Stadium, è comprensibile che la voglia di giocarsi il prima possibile la rivincita abbia raggiunto livelli incalcolabili.
Esempi lampanti di come nel calcio qualunque pronostico possa essere ribaltato. Soprattutto se la testa è altrove, proiettata in avanti, verso altre sfide. Errori già commessi, errori da non commettere più. Questa sera, la squadra non dovrà pensare alla Roma - prossimo avversario in campionato -, non dovrà minimamente considerare la Juventus.
Sino al triplice fischio, dovrà esistere solo e soltanto il Cesena: perché la voglia di Derby è tanta, ma la strada che porta all'immediata rivincita passa da un'altra maglia bianconera, quella degli uomini guidati da Drago...
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