Al termine del match amichevole disputato sabato al Roazhon Park tra Rennes e Torino l'allenatore granata Ivan Juric ha fatto il punto della situazione su alcuni giocatori della sua squadra. Adesso che è terminato il ritiro di Santa Cristina in Val Gardena il tecnico croato ha un'idea più chiara delle qualità della fromazione granata e di quali siano le lacune. Nelle dichiarazioni, riportate integralmente dal Corriere della Sera di Torino, Juric è molto chiaro su certe situazioni che si aspetta di trovare nei prossimi giorni, partendo innanzitutto dal capitano del Toro, Andrea Belotti.
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Torino, l’aut aut di Juric: “Belotti? Non aspettiamo oltre, o ci sei o no”
Al termine dell'amichevole contro il Rennes il tecnico granata ha parlato di alcuni giocatori della sua squadra
IL GALLO - «Con Andrea ci siamo parlati al telefono, è vero — racconta Juric —. Che cosa vorrei? Che arrivasse al Filadelfia e dicesse “voglio restare, sono il capitano del Toro”. Vorrei avesse visto la nostra partita contro il Rennes e dicesse “qua farò 20 gol”». La situazione ora com’è? «Complicata. Ma c’è anche un’offerta, la nostra del rinnovo, e dal mio punto di vista è enorme. Queste cifre ora non le hanno all’Atalanta, non le ha Immobile... So che dopo questi ultimi anni ci sono scorie e pensieri, ma io parto da zero». Che cosa significa? «Che due anni fa Belotti era un top player assoluto, negli ultimi due non lo è stato. E nell’ultimo non era buono, ma se si mette a lavorare come si deve abbiamo un grande giocatore».
Tempi? «Non esiste una situazione dove si possa dire arrivo, aspetto e vedo che fare il 25 agosto... O ci siamo o non ci siamo. Perché c’è da cambiare livello e mentalità di lavoro, la percezione di dove siamo. Serve chiarezza. Io voglio lavorare con gente che ha una sola idea in testa: siamo il Toro e vogliamo cambiare l’andazzo degli ultimi anni».
LA SITUAZIONE DELLA ROSA - In seguito alle forti dichiarazioni su Belotti l'allenatore granata ha proseguito analizzando anche altri giocatori spiegando che non esiste una rosa senza problemi ma che comunque questo gruppo del Toro è migliorabile. Di seguito le parole pronunciate da Juric su Pjaca, Milinkovic e Linetty.
La prima di Pjaca è stata all’altezza? «Da lui voglio molto di più, e tutt’altro. Lo conosco bene, lo volevo già a Verona. Ha avuto tanta sfortuna nella sua vita, ma ora ha ritrovato continuità con 33 presenze da attaccante, nel suo ruolo, e sta tornando il giocatore che poteva essere. Del resto, se la Juve ti compra da ragazzo e paga oltre venti milioni vuol dire che sei forte. A Rennes ci ha dato subito qualcosina, i movimenti e la tecnica. Ma mi aspetto di più, altre cose. Quel ruolo va bene per uno con le sue caratteristiche, che si apre e che non gioca spalle alla porta. È un buon ruolo per lui, c’è anche da correre meno che su tutta la fascia».
MILINKOVIC E LINETTY - L’esame di Milinkovic in porta? «Vanja è un ragazzo che ha tantissime qualità ma anche tanto lavoro davanti a sé per crescere e migliorare. Per struttura, altezza, piedi e personalità parliamo di un giocatore di livello molto alto. Che però in passato non ha lavorato tanto quanto dovrebbe anche sulla tecnica del portiere». In quali ruoli manca qualcuno? «Linetty ha fatto bene dietro la punta, ma in quel ruolo mi serve altro. Ci sono tre, quattro situazioni che dobbiamo migliorare per arrivare a un gruppo di 18 elementi che ruotano. Soprattutto in attacco, dove normalmente cambio molto per recuperare brillantezza nell’ultima mezz'ora. Vorrei più qualità». Queste dichiarazioni di mister Juric sono certamente destinate a far rumore. Il tecnico è stato molto chiaro fin da subito con tutti gli elementi della rosa del Torino e quando tra poco inizieranno le partite ufficiali ci dovrà essere un gruppo unito e coeso. Qualità che l'ex Verona sembra sempre essere riuscito a tirar fuori dalle sue squadre. Le prossime settimane saranno molto calde anche dal punto di vista del mercato perché Juric ha fatto capire di aspettarsi ancora qualche innesto dalla società se si vorranno evitare le situazioni accadute nelle ultime due stagioni.
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