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Torino-Lazio 1-1: come buttare una partita vinta al vento

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L' Editoriale di Gino Strippoli / Un bel Toro però ancora fermo al festival del "Gol mancato"

Per 60 minuti il Toro è stato Toro, quasi al limite della perfezione, molto aggressivo, bel pressing, manovra snella e veloce, pronto già nei primi minuti di impensierire la porta avversaria per poi trafiggerla con un azione fotocopia ai gol contro la Sampdoria: azione bruciante di Immobile sulla sinistra e cross al centro, dove  Acquah riceve e spedisce un bel piatto in porta, Marchetti respinge e Belotti canta il suo 7' chicchirichì. Non contento il Toro incorna ancor di più la Lazio e si conquista un rigore netto con quell' ariete di Belotti. Ci si aspetta il quarto gol dell' ultimo capocannoniere granata in serie A e invece la palla vola, vola in Curva Primavera. Davvero un peccato. Il doppio vantaggio sarebbe stato probabilmente un KO definitivo per la squadra allenata da Pioli. Ancora arrabbiato, il Toro si batte alla ricerca del gol, giocando davvero bene, con la giusta concentrazione, ma il gol non arriverà più nonostante le innumerevoli occasioni create nell' arco dei 93 minuti di gioco. Anzi sarà poi la Lazio, con il Toro alle corde negli ultimi 20 minuti di gioco, a segnare su un rigore netto di Molinaro su Keita.

Tutto questo è un peccato perché la squadra granata si è espressa con la giusta determinazione per almeno 60 minuti tenendo in scacco una squadra come la Lazio che in quanto a tasso tecnico non é di certo inferiore al Toro, anzi, infatti sin dai primi minuti il centrocampo granata,formato da Benassi, Vives e Acquah,  ha preso campo e spazi, giocando bene sugli anticipi, con Molinaro sulla sinistra che ha giocato come deve fare un terzino d' assalto ma coprendo anche bene la sua fascia. In più se ci mettiamo una difesa tornata di ferro con un imperioso Glik tornato ai suoi standard abituali, con Maksimovic e Moretti che non hanno fatto toccare palla agli avanti biancocelesti, 'gente' tutt' altro che novellina ( Klose, Djordjevic e Anderson), allora la rabbia aumenta così come il rammarico di non aver vinto nonostante si abbia a disposizione una coppia di attaccanti davvero importante come Belotti e Immobile che potrebbero fare molto di più, da Immobile ci si aspetta ancora di più in zona gol. Ottima la sua prestazione per la squadra  a livello di gioco, ma purtroppo pessima nel gonfiare la rete e non solo per il rigore sbagliato. Il Ciro granata deve ritrovare quella freddezza davanti ai portieri avversari che sembra avere perso, il ragazzo è forte ed è voglioso di riscattarsi al più presto, su questo non ci sono dubbi.

Il Toro è sembrata una squadra con un autonomia ridotta dal punto di vista atletico, visto che almeno 5 giocatori dal 70° minuto in poi erano abbastanza sulle gambe: citiamo Acquah, Molinaro, Peres, Benassi e lo stesso Immobile. E' apparso troppo in ritardo il cambio sia di Peres che di Benassi, mentre Vives è uscito per una botta presa. Ma tutti si chiedono: forse era meglio cambiare lo sfinito Molinaro al posto di Peres? Con i se e con i ma sappiamo bene che non si va da nessuna parte. Non penso sia una questione di chi l' allenatore ha fatto uscire, piuttosto che un altro,  ma ci si chiede se questi cambi non siano arrivati un po' troppo tardi. Infatti già verso il 65 minuto, con la Lazio alla carica, il Torino non riusciva più ad uscire fuori dalla propria metacampo tanté che le parate di Padelli sono arrivate al 66' su Milinkovic e al 69' su punizione di Biglia e il palo interno della Lazio su tiro di Parolo al 67'. Un triplo campanello d' allarme che ha fatto seguito al 70' al salvataggio di Molinaro in angolo. Tutto ciò prologo del gol-rigore al 76' provocato come già detto da uno stanchissimo Molinaro. Diciamo che al triplo salto laziale non è suonato l ' allarme rosso dalla panchina granata con le sostituzione arrivate solo dopo il pareggio biancoceleste.

Rimane una prestazione ottima per un' ora di gioco, con il mister Ventura che ha preparato bene la partita impostandola nella giusta direzione ma che forse non ha azzeccato i tempi dei cambi. Poi chiaramente se Immobile sbaglia il rigore, se Zappacosta sbaglia all' ultimo minuto un gol, se ancora Immobile davanti al portiere ormai seduto gli tira in bocca la colpa non può essere di certo del mister.