Nella conferenza postpartita, Ivan Juric è poi ritornato su alcuni concetti, specificandoli meglio. Queste le sue parole: “Abbiamo fatto una partita molto seria, eravamo concentrati e sul pezzo. Abbiamo creato parecchio per vincere e poi siamo stati dei polli a prendere gol così, su un lancio lungo dove sapevamo che Milinkovic-Savic la spizza. C’è rammarico perché è la seconda volta che succede dopo l’Atalanta, rimane la grande prestazione”.
Postpartita
Torino-Lazio 1-1, Juric: “Siamo stati dei polli, rode pareggiare così”
Pjaca è maturo e pronto per poter partire dall’inizio?
“Già è partito dall’inizio in altre partite. Stavolta ha avuto un problema negli ultimi giorni. Ci sono lui e Brekalo, una volta uso uno una volta l’altro. E’ un giocatore che ha avuto una sfiga tremenda con gli infortuni al ginocchio. Anno scorso al Genoa ha trovato continuità e spero che quest’anno faccia passi in avanti. Io lo conosco da anni, lo volevo portare al Verona, stravedo per lui, lo ricordo quando era in Croazia che faceva cose incredibili”.
Si era raccomandato coi suoi difensori?
“Sapevamo che in questa situazione la palla arriva a Milinkovic-Savic che vince il contrasto aereo perché è forte fisicamente, sapevamo che dovevamo essere accorti e stare dietro, poi se lui fa eurogol bene. Ma così siamo stati ingenui”.
Aveva detto voto 5 alla squadra, perché?
“Ripeto con grande serenità che questa squadra ha preso 140 gol in due anni e si è salvata all’ultimo. Ho firmato per tre anni perché vedo del potenziale per fare di più. Ma se pensiamo che bastano due partite buone per dire che tutto è risolto è sbagliato. Abbiamo recuperato giocatori come Djidji e Aina che erano stati scartati, o Rodriguez che per me sta facendo un grande campionato. E abbiamo messo gente che per il mio calcio è molto utile come Pjaca, Praet e Brekalo. Io parto da livello 5, stando molto attenti a non sbagliare atteggiamenti e comportamenti, sperando, e sono convinto, che alla fine dell’anno tutti migliorano individualmente e come gruppo”.
Cosa bisogna migliorare?
“Bisogna trovare continuità. Possiamo migliorare in mezzo, nella gestione della palla, nella velocità del passaggio. La difesa finora ha retto bene ma voglio continuità. A Verona siamo partiti con mille incognite e poi siamo diventati squadra forte. La mia idea è che piano piano dobbiamo diventare sempre più forti”.
Dal punto di vista fisico si può pensare che il dispendio di energie prima o poi lo si può pagare.
“Il Sassuolo corre come noi, la Fiorentina corre più di noi. Non è vero. Il nostro è più un impegno mentale che fisico: a Verona non abbiamo mai avuto nessun problema e non ci sono stati cali, non vedo problematiche. Andate all’estero e vedete come si allenano. Noi siamo rimasti quarant’anni indietro, andate a vedere Nagelsmann con quanta intensità allena”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA