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1° tempo. Dopo i primi 10 minuti di gara in cui le due squadre si studiano è il Toro a prendere con decisione il comando delle operazioni. De Biasi ha impostato la squadra secondo un 4-4-2...
1° tempo. Dopo i primi 10 minuti di gara in cui le due squadre si studiano è il Toro a prendere con decisione il comando delle operazioni. De Biasi ha impostato la squadra secondo un 4-4-2 piuttosto solido con Corini e Dzemaili in mediana più Saumel a sinistra ed Abate a destra. Il biondo ex empolese si è reso autore di diverse interessanti iniziative sulla propria corsia di competenza. Diversi bdribbling ed un paio di cross ben calibrati. In attacco Bianchi ed Abbruscato combinano bene e creano diversi pericoli per la porta difesa da Carrizo. Non convince l'arbitraggio di Gava, soprattutto in occasione dell'atterramento di Pratali in area al 7' parso netto. I granata nella prima frazione hanno costruito tante occasioni ma non hanno concretizzato anche per sfortuna (traversa di Abbruscato) mentre la Lazio ha colpito nell'unica circostanza in cui è entrata nell'area di Sereni. Pandev è stato abile a sfruttare un'azione personale di Zarate, sino a qual momento molto in ombra.Nel finale di tempo il Toro si è riversato nell'area avversaria sfiorando il pari con Saumel e Pratali. In sostanza dei primi 45' è piaciuto il gioco collettivo (soprattutto Abate) ma è mancato il gol. Particolare non di poco conto.
2° tempo. La seconda frazione rimane una partita di calcio solo nei primi minuti, specie per parte granata. Il Toro mostra meno mordente, ma costruisce comunque un certo gioco, anche se la Lazio dà l'impressione di saper essere pericolosa. Da un banale errore di Di Loreto nasce un'occasione per i biancocelesti, con Mauri che coglie il palo, in quello che è il secondo tiro in porta degli ospiti nell'intera gara; poco dopo, Amoruso (neo-entrato) manca il gol a porta spalancata (il presunto cross di Abbruscato è però un tiro violento e difficilissimo da gestire). Poi, fiammata di Zarate e 0-2: la partita del Torino praticamente finisce qui.
De Biasi vara uno schieramento iper-offensivo, inserendo anche Ventola, e togliendo un impacciato Corini; ma più del regista, è in difficoltà, grave, l'arbitro. Il signor Gava innervosisce i giocatori con decisioni incomprensibili ed incoerenti, ma la gara degenera dopo il rigore concesso alla Lazio: sfuggono le ragioni a chi non ha ancora visto immagini televisive rallentate, ma il portiere ha salvato la porta tre vole in una sola azione per poi vedersi sventolare sotto il naso un rosso (forse per intervento falloso su Brocchi). Le proteste da parte granata sono accesissime, tenendo conto del penalty richiesto e non concesso ai padroni di casa nel primo tempo. In porta, un Ventola senza guanti vede entrare la palla calciata da Zarate.
Da lì, una continua interruzione del gioco, granata nervosissimi, e nel finale l'arbitro concede un rigore che farebbe sorridere, se non fosse che De Biasi non la prende con filosofia e si fa cacciare anche lui poco dopo il secondo giallo per Pratali. Dopodiché, il signor Gava si prende anche la briga di far calciare due volte il rigore, nonché di concedere un solo minuto di recupero.
Al di là degli aspetti arbitrali, nel secondo tempo il Torino non ha retto, ed il buon gioco messo in mostra nella prima frazione non si è visto: ancora una volta, un bel Toro che dura un tempo solo. Se De Biasi ha ben messo in campo i suoi, dando un gioco che per volume è stato decisamente superiore alla Lazio fino all'intervallo, le sostituzioni della ripresa destano però perplessità: la squadra era iper-sbilanciata, e togliere dal campo il migliore (Abate) non è parsa la miglior mossa possibile. Le numerose occasioni da rete mancate, specie nei primi 45 minuti, sono state pagate in maniera molto pesante, al cospetto di un'avversaria che davvero non ha fatto molto, per lo meno fintanto che la partita di calcio si è potuta definire tale.
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