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Torino, l’eredità di Juric: da Buongiorno a Ricci, quanti granata valorizzati

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La separazione tra il Torino e Juric non è ancora ufficiale ma le due strade si separeranno presto. Arrivato a Torino nel 2021 dopo l’esperienza al Verona, Juric ha risollevato il Toro dalle paludi della zona bassa della classifica ma...
Simone Napoli

La separazione tra il Torino e Juric non è ancora ufficiale ma le due strade si separeranno presto. Arrivato a Torino nel 2021 dopo l’esperienza al Verona, Juric ha risollevato il Toro dalle paludi della zona bassa della classifica ma soprattutto ha valorizzato diversi calciatori granata oggi in orbita della big della Serie A, uno su tutti: Alessandro Buongiorno.

Dalla plusvalenza Bremer, con Schuurs e Buongiorno al top

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Che Juric sia uno specialista della fase difensiva era cosa risaputa e anche il dato di quarta miglior difesa di questo campionato, seconda per numero di clean sheet. Fin dal suo arrivo il tecnico di Spalato ha plasmato e fatto crescere i suoi difensori facendo diventare il muro granata uno dei più difficili da battere. L’esempio più eclatante è senza dubbio quello di Bremer, che quando arrivò Juric nel luglio 2021 aveva un valore di mercato di 10 milioni di euro (dati transfermarkt.it) per poi essere venduto nell’estate 2022 a 50 milioni. Un altro esempio di lungimiranza è stato fato invece con Rodriguez, arrivato al Torino insieme a Giampaolo, ma divenuto un top della difesa a tre grazie a Juric. Le ultime due gemme difensive lasciate in eredità al Torino sono invece Schuurs e Buongiorno. Partiamo dall’olandese: arrivato come sostituto di Bremer con un valore di mercato di 7 milioni di euro, dopo due stagioni il suo valore è cresciuto fino a 25 milioni (+18 milioni) nonostante il lungo stop per la rottura del crociato. C’è infine il caso eccezionale di Buongiorno che al suo esordio in granata valeva 75mila euro: all’arrivo di Juric il valore era cresciuto a 2,5 milioni ed è soprattutto grazie al ruolo che il tecnico ha saputo cucirgli addosso che Bongio è diventato uno dei più forti difensori nel panorama italiano ed europeo con un valore di 35 milioni di euro.


Ricci-Bellanova in salita, crolla Vlasic

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Sono diverse le note liete lasciate da Juric in ottica plusvalenze: in passato ci sono stati i casi Lukic e Singo, e Bremer per l’appunto, che hanno giovato della mano di Juric per crescere. Nella gestione attuale invece, chi ha dimostrato di saper sfruttare al meglio il lavoro chiesto dal tecnico croato sono stati Samuele Ricci e Bellanova: entrambi infatti hanno incrementato il loro valore di mercato di 10 milioni (Bellanova da 5 a 15 milioni mentre Ricci da 12 a 22). I due italiani precedono Ilic, che nonostante abbia giocato al di sotto delle sue potenzialità, ha incrementato il suo valore di mercato da 13 a 18 milioni. Ci sono poi i casi Sanabria e Duvan Zapata. Il colombiano ha performato ala grande in questa stagione, è rinato grazie a Juric ma il suo valore di mercato non è cresciuto a causa della carta d’identità che invecchia anno dopo anno. Per il paraguaiano invece il caso è diverso: questa stagione è stata deludente, ma le prestazioni della scorsa stagione hanno fatto schizzare verso l’alto il suo valore di mercato: partito dai 6,5 milioni dell’esordio, ha toccato i 10 milioni alla fine della scorsa stagione per poi scendere ai 7 attuali. Chi invece ha proprio deluso invece è Vlasic, che da trequartista/esterno è stato trasformato in incursore e mezz’ala di quantità: dai 22 milioni dell’esordio nell’estate 2022, il suo valore di mercato è sceso a 10 milioni (-12 milioni).

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