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Torino, Longo e quelle frecciate a Mazzarri: “Nella gestione precedente…”

Focus / Il tecnico granata evidenzia senza giri di parole la situazione lasciata dalla gestione precedente firmata Mazzarri

Roberto Ugliono

Dalla posizione in campo di Belotti alla gestione della palla finendo per parlare della questione psicologica. Moreno Longo ha lanciato più di una frecciatina a Walter Mazzarri nelle conferenze pre e post partita di Milan-Torino. Nelle sue analisi, il neo tecnico granata ha sottolineato quanto sia difficile in questo momento dare una scossa alla squadra considerate le condizioni in cui l’ha trovata. Dichiarazioni che non passano certo inosservate e che possono anche essere ritenute cadute di stile da parte di un allenatore sempre rispettoso del lavoro degli altri e che si era ripromesso di non voler commentare la gestione di chi lo aveva preceduto, definendo Mazzarri "un allenatore per il quale parla la sua carriera". Tuttavia è umano che anche Longo senta la pressione e rimane il fatto che le sue analisi raccontino la realtà dei fatti. A partire dal tema Belotti, che il tecnico vorrebbe vedere più vicino alla porta e non defilato sull’esterno, come spesso si era visto con l'allenatore di San Vincenzo.

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GIOCO - Il primo argomento toccato dopo la partita con il Milan è quello legato alla filosofia in campo della squadra. Con Mazzarri il Torino giocava in funzione dell'avversario, cercando di farlo giocare male, mentre Longo vorrebbe una squadra che tenga il pallino del gioco e faccia girare la palla. La difficoltà è proprio questa, perché, come ha detto il tecnico torinese: “la gestione della palla è una cosa nuova per i nostri giocatori”. Una frecciatina, sì, ma soprattutto un dato di fatto, perché contro il Milan sono stati fatti errori nei tempi di gioco e nelle scelte. Questi sono aspetti fondamentali per la proposta tecnica e tattica che Longo vuole adottare: “se ti vuoi salvare devi proporre e devi avere coraggio di costruire azioni con una qualità diversa”.

PSICOLOGIA - Per tornare a fare punti, inoltre, servirà anche una testa diversa. Diventa fondamentale, dunque, un lavoro psicologico importante e i primi frutti - a detta di Longo - ci sono. Proprio su questo argomento arriva la seconda stoccata: “Sono soddisfatto dello spirito, per quella che è la nostra situazione psicologica abbiamo fatto un passo avanti. Rispetto alla precedente gestione, quando si perdeva con sette o quattro gol di scarto, oggi siamo stati in partita fino alla fine”. E anche qui, nonostante la frecciatina, ci sono i dati a confermarlo. Se con la Sampdoria ancora sono state pagate le scorie dell’ultimo periodo (subìto il pareggio il Torino è uscito dal campo), contro il Milan - nonostante lo svantaggio - i granata hanno provato a reagire seppur con i propri limiti. E uno di questi è proprio la tenuta mentale, perché, a detta di Longo, questa squadra non gli somiglia ancora. Intanto i primi passi sono stati fatti.