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Torino: la rivoluzione tattica di Mihajlovic può trasformare Baselli

Raffaele Lima
Tattica / La difesa a 4 è un principio fisso, davanti a questa il tecnico ha utilizzato sia metronomo puro, sia il classico mediano di rottura. E sul trequartista....

Con l'avvento di Mihajlovic al Toro, un nuovo vento di cambiamento sembra soffiare in casa granata, soprattutto dal punto di vista tattico. Il 3-5-2 di Ventura sembra essere ormai soltanto un dolce ricordo, di cui però ne rimangono soltanto le ceneri. Il tecnico serbo rivoluzionerà la tattica dei granata, partendo dalla retroguardia, passando per la mediana e infine il reparto offensivo. Il primo cambiamento avverrà, come già descritto, in difesa: il passato del tecnico di Vukovar esprime chiaramente l'amore verso una retroguardia composta da quattro elementi. Al Milan, ad esempio, era solito schierare un 4-3-3 - nella prima parte di stagione - o un 4-4-2 - adottato successivamente a causa degli scarsi risultati -: una costante nella filosofia calcistica del serbo.

Il discorso si infittisce per quanto riguarda il centrocampo, laddove ha utilizzato a seconda degli uomini indifferentemente un regista puro, piuttosto che un giocatore più votato alla sostanza. Proprio come accaduto di recente con la Samp, quando si sono visti sia Palombo, sia Duncan.

Quando ha allenato il Milan, il centrocampo di Sinisa puntava spesso sulle qualità tecniche di Montolivo, ma molto spesso mirava anche sulle qualità delle sue mezzali, che a suon di ottime progressioni hanno saputo dare un grande contributo offensivo alla squadra.  La scelta di un playmaker è dovuta al fatto di voler puntare su un centrocampo molto offensivo, ma allo stesso tempo capace anche di difendere quando necessario. Il tecnico serbo, in vista della prossima stagione, deve trovare un giusto profilo capace di interpretare questo sistema di gioco, poiché, la notevole età di Vives, non da più sicurezza al reparto.

Analizzando invece la variabile legata al trequartista, ecco che il suo ex allievo Soriano sarebbe l'ideale per questa filosofia calcistica, poiché, l'ex blucerchiato, può occupare tutte le posizioni della mediana: dal playmaker, alla mezzala e fino ad imbeccare le punte. Un ruolo che in questo Torino potrebbe essere interpretato da Baselli ad esempio, il quale aspetta ancora la giusta consacrazione.

Anche l'attacco, di conseguenza, subirà radicali trasformazioni: il duetto che gioca davanti la porta potrebbe accogliere un terzo componente, trasformandosi in un vero e proprio tridente, nel caso in cui la soluzione legata al fantasista non trovasse spazio. Gli esterni in tal senso hanno spesso giocato sulla fascia opposta al piede preferito, proprio per permettere i tagli offensivi dei centrocampisti i quali, creando il giusto varco tra gli avversari, permettevano alle ali di accentrarsi e calciare in porta. Un concetto simile a quello visto con Ventura ai tempi del 4-2-4.

Niang, Gabbiadini, Eder e Muriel sono solo alcuni esempi di chi tra in passato è stato tra i migliori interpreti di tale stile di gioco. Tante nuove idee dunque e una rivoluzione tattica alle porte: queste la certezze del Torino targato 2016-2017.