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Torino-Milan 3-1, Juric in conferenza: “Qui a volte si pensa di essere nel 1976”

Torino-Milan 3-1, Juric in conferenza: “Qui a volte si pensa di essere nel 1976” - immagine 1
Le parole del tecnico dalla sala conferenze dell'Olimpico Grande Torino
Redazione Toro News

Dopo la vittoria contro i rossoneri, dopo essere intervenuto dai broadcaster, Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa per commentare la gara contro il Milan. Queste le risposte del tecnico granata ai giornalisti presenti al Grande Torino e accreditati al seguito delle due squadre.

Non ti dà fastidio sapere che altri allenatori raccoglieranno i frutti del tuo lavoro? “No, sarà un orgoglio. Abbiamo cresciuto tanti giocatori umanamente e tecnicamente. Il Filadelfia adesso è un bel posto per allenarsi. C’è un bel rapporto anche con i medici e lavoriamo a livelli altissimi”.

Cosa ti rimane di questa esperienza? “Abbiamo fatto cose stupende e bellissime che sono state minimamente apprezzate. Me la sono goduta con i ragazzi e meno con tutto il resto, è questa la cosa che non mi è piaciuta. Oggi i ragazzi sono stati favolosi come col Bologna, ma oggi abbiamo segnato. Ora l’Atalanta, per noi è una finale. Vogliamo vincere e poi vedremo cosa farà la Fiorentina sia in campionato sia in finale, l’Europa sarebbe una cosa fantastica”

Quanto ti dà forza questa prestazione? "Alcuni ragazzi non pensavamo di averli. Buongiorno si è preso un bel rischio a giocare oggi. Ci mancano tanti altri giocatori, Djidji, Schuurs, Vlasic. I ragazzi stanno dando il massimo. Oggi dopo il 3-0 abbiamo avuto un piccolo calo ma poi ci siamo ripresi, e l'abbiamo portata a casa senza grandi sbavature".

Un anno fa diceva che le spiaceva non aver creato sintonia tra squadra e società. E' questo il motivo per cui se ne va? "Sì, assolutamente, con un'altra unione avremmo avuto punti in più. Questo scontro lo percepisci. Ci sono rimasto molto male quando la squadra è stata fischiata dopo una partita eccellente contro il Bologna. Fossi un tifoso del Toro sarei orgoglioso di tanti giocatori, da Zapata a Buongiorno a Bellanova e gli altri, stanno dando tutto. Poi certo, quando ci sono partite brutte tipo quella col Frosinone si può fischiare, io per primo dopo quella partita ho fatto casino nello spogliatoio, ma non vedo lo spirito di godersi le cose. Sono arrivato in una situazione difficile, abbiamo fatto secondo me tre anni fantastici. Siamo davanti al Napoli e a un punto dalla Fiorentina che sono realtà di altro tipo dal punto di vista economico. Abbiamo vinto 3-0 con Napoli e Atalanta, poi magari sbagli con Salernitana o Frosinone, ma la squadra è questa. Non siamo all'epoca di Pulici nè a quella di altri, il livello è diverso, bisogna accettarlo e far sentire i giocatori amati e non criticati perchè non sono al livello di Pulici".

Il prossimo anno dove vai? "Non lo so, ero concentrato sul Toro. L'importante è trovare emozioni giuste e felicità".

Il tuo bilancio? "Non è facile il calcio. Guardate l'Atalanta o la Fiorentina, a livello economico e di strutture sono su un altro pianeta. A piccoli passi ci stiamo avvicinando ma evidentemente non è sufficiente. La squadra tre anni fa era piena di prestiti e contratti in scadenza. Ora ci sono 8-10 giocatori che possono rappresentare il futuro tecnico o, se il presidente vuole, economico, per fare plusvalenze che ti possono permettere di alzare l'asticella".

Però oggi i tifosi alla fine hanno applaudito... "Sì ma dopo la partita contro il Bologna non esiste che la squadra esca dal campo fischiata, vuol dire che non si è capito niente. Eppure io amo i tifosi del Toro, ne conosco tantissimi ormai, però si crea sempre questa sensazione di incompiuta. Io dico che per il Toro la parte sinistra della classifica è un grandissimo risultato visti anche solo i diritti tv come vengono distribuiti. A me dà fastidio che i giocatori vengano insultati e fischiati quando invece penso che debbano essere applauditi. Io penso che qui si può creare una roba pazzesca, il Toro ha una potenza. A me piacerebbe sintonia, piacerebbe portare i ragazzi di più a Superga, piacerebbe che il Museo fosse più vicino. Per me abbiamo fatto tre anni stupendi ma io me la sono goduta poco perchè non avevo la sensazione che ci fosse felicità. Avevo la sensazione che qui si volesse un Toro stile 1975-1976, ma non è possibile".

Come commenta la serata di Rodriguez? "Un giocatore speciale, mi avevano detto che non poteva più giocare qui, ma da quando ci siamo conosciuti è scoccato un feeling. Ho capito subito il modo che ha di lavorare, pazzesco, su un altro livello. Abbiamo fatto tre anni insieme spettacolari, c'è stima e affetto. Il gol? Tante volte lo rimproveravo perchè non ha mai fatto gol. Speravo ci riuscisse nel derby, ce l'ha fatta stasera, va bene così". 

A livello di mercato ha dei rimpianti? "No, l'unico rimpianto è aver dato fiducia a certi giocatori, tanta fiducia, perchè pensavo che potessero continuare una certa crescita, e invece ho sbagliato. Con la società ho rapporti molto professionali e non ci sono stati problemi, ho avuto sempre libertà totale nel lavoro, non posso dire una parola contro la mia società".

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