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Torino-Milan 3-1, Juric: “Me ne vado perché non c’è amore”

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
Torino-Milan 3-1, Juric: “Me ne vado perché non c’è amore”- immagine 2

C’è un’immagine molto bella, l’abbraccio con Rodriguez. Un’immagine simbolo?

Coi ragazzi ho un rapporto favoloso, con tutti quanti. Ricardo è speciale, non doveva rimanere, mi avevano detto che non poteva giocare a Torino. Poi ci siamo conosciuti, ho capito come lavora, tra di noi si è creato feeling. Gli ho dato due-tre settimane per decidere cosa fare, è rimasto. Ha giocato sempre, non ha mai saltato un allenamento. Spesso lo criticavo perché non ha mai fatto gol, oggi si è presentato con un golaço…

Hai dato alla squadra il coraggio e la personalità. A questo punto è un peccato se te ne vai.. Manca poco per fare il salto di qualità. Cosa cerca oggi Juric?

Io non sono malato di ambizioni, a me piacciono le sfide, il divertimento, il sentimento, l’amore, anche lottando per la salvezza. Io vivo di sentimenti e non di ambizione. Con i ragazzi in questi tre anni abbiamo fatto bellissime cose ereditando una situazione disastrosa. Mi sono divertito molto, vedo i miei ragazzi crescere, ed elementi che erano ritenuti non adatti dimostrare di aver fatto bene. Io non dico che mi annoio se non lotto per la salvezza. Io voglio stare bene in un gruppo”.

Diamo il suo addio per definitivo?

“Sì, penso di sì. Abbiamo fatto benissimo, vogliamo arrivare in Europa, sarebbe la ciliegina e penso che possiamo farcela sapendo che a Bergamo sarà dura. Sarebbe un peccato, ci credo tanto, sarebbe proprio fantastico e renderebbe eccezionale questo triennio”.

Se deve fare un bilancio su sé stesso? Che Juric è arrivato a Torino e che Juric va via?

“Ci sono state cose belle. Spero di non diventare più cinico e furbo, voglio rimanere me stesso. Ho vissuto belle cose, ma a volte non ho ottenuto tutto quello che avevo nella testa, come ad esempio certi movimenti dei terzi. A livello di gioco si poteva fare qualcosa in più ma per necessità abbiamo accettato certe situazioni. Comunque penso di aver tirato fuori il massimo da quello che avevo a disposizione”.

Il Toro sta raggiugendo il punto più alto del percorso ma dice che va via. Come ce lo spiega?

“Non lo so, io vedo una squadra che fa una partita favolosa col Bologna e viene fischiata. Oggi anche contestazioni verso il presidente. Con il tempo queste cose diventano pesanti. Bisogna godersi ragazzi come Buongiorno, Masina, Bellanova, Ricci. Lasciamo una squadra favolosa, con Zapata rinato dopo due anni di infortuni, Vanja che è diventato un portiere con un lavoro, cambiando anche allenatore dei portieri per aiutarlo. Ci sono motivi per divertirsi e festeggiare, invece le contestazioni lasciano il segno, perché io le cose me le voglio godere. Qui invece c’è sempre qualcosa che dà fastidio e con il tempo uno si logora, si stanca”.

Come mai quello di Juric non è il nome più caldo nel mercato allenatori?

“Non lo so. Forse ho un carattere che qualcuno ritiene scomodo. Voglio solo continuare ad allenarmi e divertirmi. All’estero o in Italia va bene tutto, io parlo le lingue”

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