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Torino-Milan 3-1, Juric: “Me ne vado perché non c’è amore”

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
Le dichiarazioni dell'allenatore granata al termine della sfida di ritorno contro i rossoneri

Al termine di Torino-Milan, gara valida per il trentasettesimo turno di Serie A, l'allenatore granata Ivan Juric è intervenuto ai microfoni di SKY per commentare la partita. Di seguito le sue dichiarazioni:

Buonasera, questa è stata la partita degli abbracci. Abbraccio a Rodriguez, a Buongiorno... Cosa significa questa serata?

"Abbiamo fatto una bella partita. Volevamo vincere per andare in Europa, ora siamo veramente vicini. Abbiamo meritato questa vittoria. C'erano ragazzi acciaccati che hanno stretto i denti e fatto una prestazione importante".

C'è stato anche l'abbraccio con Cairo, è una situazione che da uno stimolo ancora più grande ora?

"No, lo stimolo e il fuoco c'è da sempre. Abbiamo fatto una stagione bellissima dopo un inizio titubante. Abbiamo marciato a grandi livelli e siamo tutti soddisfatti".

Come saranno i prossimi novanta minuti? Cosa ne pensi di Gasperini?

"Sta facendo un grande miracolo, è top europeo in assoluto. Ha grandissimi giocatori, sarà dura perché conoscendolo non vuole perdere nessuna partita".

Questa eventuale Europa cambierebbe le sue valutazioni?

"No, no."

Però aveva detto che sarebbe rimasto se foste andati in Europa...

"Si però c'è sempre questa polemica, non ci sono i giusti presupposti. A me piace quando si è uniti, insieme, si rema dalla stessa parte. Qua anche con una stagione per me favolosa sono state troppe queste situazioni. Quest'anno ci sono state troppe situazioni non di grandissima gioia e con il tempo ti logora un po', ed è meglio così...".

Ma ti riferisci ai tifosi o alla società?

"No, parlo in generale. Abbiamo lavorato benissimo con un grande gruppo e staff. Ci sono state troppe critiche da tutte le parti. Poi con il tempo provi a cambiare, ma vedi che è abbastanza inutile. È giusto puntare all'Europa che sarebbe un risultato stratosferico. Poi abbiamo cresciuto i giovani, sono andati in nazionale, è frutto di un lavoro triennale fantastico e basta".

Dopo dove andrai?

"No, no. La concentrazione massima è sui ragazzi. Quest'anno abbiamo avuto tanta sfiga con Schuurs, Djidji, Gineitis, Vlasic... Qui ad esempio ci sono tanti giocatori per una squadra media, che prima mancavano. Anche l'altra volta ci siamo divertiti da matti tutti assieme, buttando anche giovani con la Primavera. Quella parte rimane dentro al cuore. Mi dispiace però per tutto il resto. Questo ti porta a dire perché non gioire se la squadra sta dando tutto. Sembra che manchi sempre qualcosa".

Però è ovunque così, non solo al Toro. Si cerca sempre il bicchiere mezzo vuoto...

"Io no, non ho avuto queste esperienze. Ho sempre avuto esperienze fantastiche, anche a Genova dove ho fatto male, a Verona. Vorrei più amore, meno litigi. Vorrei godermi partite come queste, che si apprezzasse il percorso dei giocatori guardando come arrivano. Masina, che non giocava mai, Lovato che lottava per la salvezza... Linetty che stanno dando tutto. Buongiorno è cresciuto, Bellanova anche. Quante belle cose sono? Fiorentina e Napoli sono altre realtà, economicamente, come struttura, tutto... Non c'è la sensazione del grande lavoro svolto. poi magari esagero io e sono troppo emotivo..."

Ma è dovuto a qualche frizione con la tifoseria?

"Ma no sicuramente il Presidente è contestato e questo è chiaro. Ma no, c'è un po' di tutto. Poi è inutile andare oltre".


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