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Al grande Torino e l'obiettivo di oggi dei granata non riguarda tanto la classifica quanto "vendicare" la batosta dell'andata. Un 5-3 al San Paolo in cui grande protagonista fu Dries Mertens, autore di un poker. Il belga sarà in campo anche oggi e il duello a distanza sarà, inevitabilmente, con Andrea Belotti, che da quella partita ha segnato altre 13 volte.
La sorpresa però Mihajlovic la riserva in difesa: per sostituire lo squalificato Moretti, c'è Carlao dal 1', occasione utile per valutarlo in vista della prossima stagione. Ancora panchina per Castan che si avvia dunque a salutare i granata a fine stagione. Terzino sx di giornata è Molinaro, la mediana a due orfana di Acquah dopo l'espulsione nel derby è affidata a Baselli e Benassi, con quest'ultimo che torna anche ad indossare la fascia di capitano.
Il Torino si fa sorprendere subito. Al 7' Allan porta palla sulla trequarti senza che nessuno provi a contrastarlo, filtrante per Callejon che incrocia di destro e fulmina Hart sul palo lungo. Ospiti avanti, partita in salita.
I granata provano a reagire, ma sbagliano l'ultimo passaggio e l'azione sfuma in un paio di occasioni. Poi il Napoli accelera d'improvviso con Callejon: al 18' lo spagnolo chiude troppo l'angolo e grazia Hart. Un minuto più tardi Mertens prova a scavalcare l'estremo inglese con un pallonetto, troppo alto per fortuna del Torino.
Al 23esimo il primo sussulto dei padroni di casa: Boyè scodella per Belotti, Koulibaly anticipa il numero 9 di testa, ma la palla rimane vicino al limite dell'area. Arriva Ljajic che conclude senza pensarci troppo: buona l'idea, meno la mira. Tre minuti più tardi Zappacosta, al termine di una manovra insistita nella metà campo avversaria, crossa per Belotti sul secondo palo. La mezza girata del Gallo è debole, Reina blocca sicuro. Il Toro rischia ancora alla mezz'ora con Hamsik che penetra centralmente, palla a Mertens ben contrastato da Carlao; poi Insigne tenta ancora un pallonetto improbabile.
Belotti guadagna i primi applausi al 39esimo: stop, giravolta e tiro dai 25 metri. Palla fuori non di poco, ma il pubblico premia l'intenzione. Una punizione dai 30 metri per fallo su Belotti è una l'ultima occasione del primo tempo. Per provare a ribaltare il risultato serve davvero molto di più.
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